Parma da paura: prima va sotto 0-2, poi travolge la Samb con...

Parma da paura: prima va sotto 0-2, poi travolge la Samb con un poker

860
0
CONDIVIDI

CatturaPARMA CALCIO 1913 – SAMBENEDETTESE 4-2

Marcatori: 17′ Bernardo, 21′ Sorrentino, 27′ Baraye, 33′ Calaiò, 47′ e 64′ Munari,

Parma Calcio 1913 (4-3-3): Frattali; Iacoponi, Lucarelli, Di Cesare, Nunzella; Munari (79′ Giorgino), Scozzarella (86′ Corapi), Scaglia; Nocciolini (63′ Mazzocchi), Baraye, Calaiò. A disposizione: Zommers, Fall, Saporetti, Ricci, Messina, Simonetti, Giorgino, Corapi, Sinigaglia, Edera. All. D’Aversa

Sambenedettese (4-3-1-2): Pegorin; Rapisarda, Mori, Radi, N’Tow; Damonte, Lulli, Bacinovic (46′ Sabatino); Mancuso, Sorrentino (69′ Di Massimo), Bernardo (81′ Latorre). A disposizione: Aridità, Simone, Di Filippo, Candellori, Di Pasquale, Agodirin, Vallocchia. All. Sanderra

Arbitro: Pierantonio Perotti di Legnano

Collaboratori: Gamal Mokhtar di Lecco e Fabrizio Lombardo di Sesto San Giovanni

Note: ammoniti 16′ Baraye (era diffidato), 18′ Bernardo, 23′ Bacinovic, 41′ Pegorin, 61′ Di Cesare, 90′ Radi

 

Questo Parma non è consigliabile ai deboli di cuore. Mister Roberto D’Aversa presentando la gara con la Sambenedettese aveva detto che ci sarebbe stato da soffrire, ma che alla fine la maggior qualità dei crociati sarebbe venuta fuori. Né il tecnico, né i tifosi però avrebbero mai immaginato una partenza tanto choc di capitan Alessandro Lucarelli – premiato per le sue 300 gare con il Parma – e compagni. Dopo una timida pressione iniziale, i crociati sono andati in bambola e ci sono voluti ben due schiaffoni degli ospiti per risvegliarli dal torpore. Forse la scintillante maglia verde indossata per l’occasione dalla Samb, forse l’ansia da prestazione del dover rincorrere il Venezia vittorioso sabato di misura sul Pordenone, stavano giocando un brutto scherzo ai ragazzi di D’Aversa. Qualunque sia il motivo, i crociati sono finiti sotto per 2 reti a 0 già all’altezza del 20′ del primo tempo. Incredibile per essere vero. Ma siamo a Carnevale e ogni scherzo vale. E lo scherzo è bello solo se dura poco.

Il Parma scende in campo con l’ormai consueto 4-3-3, senza particolari novità rispetto a quella che da qualche giornata sembra essere diventata la cara vecchia “formazione tipo”. L’unica eccezione è Scaglia sulla destra a centrocampo, con Nunzella a coprire dietro. Anche Stefano Sanderra opta per un 4-3-3, anche se non proprio speculare, con Mancuso – il bomber rossoblu – chiamato a giocare dietro Sorrentino e Bernardo, guarda caso entrambi a segno.

Perotti fischia ed è il Parma a gestire il primo pallone. Baraye, al momento in stato di grazia, si fa vedere già al 3′ con un destro a giro che finisce fuori dallo specchio difeso da Pegorin. Il ritmo è subito intenso soprattutto da parte degli ospiti, che già al 5′ sfiorano il colpaccio con Damonte che appostato sul secondo palo non riesce a trovare la deviazione vincente, al termine di uno schema tanto caro proprio al Parma: corner di Bacinovic e sponda di Bernardo per Damonte. Un minuto dopo è invece Pegorin a dover uscire con grande tempismo per anticipare Nocciolini ben servito dalle retrovie.

Al 16′ un guaio per il Parma: Baraye, già diffidato, viene ammonito da Perotti per un fallo tecnico su Mancuso che stava per imbastire un pericolo contropiede per i suoi. Gli ospiti però prendono coraggio, cominciano a crederci e al 17′ – su un infortunio della difesa di casa – trovano la rete con il solito schema: cross di Mancuso dalla destra, Sorrentino fa sponda per Bernardo che, appostato sul secondo palo, batte Frattali. Nell’occasione è stato Di Cesare a sbagliare l’intervento sul pallone. L’attaccante ospite non contiene la sua gioia per aver segnato un gol nel mitico Tardini e finisce anche lui sul taccuino di un severo arbitro Perotti. La rete del vantaggio ospite manda in tilt i padroni di casa, incapaci non solo di reagire ma neppure di contenere le sfuriate della Sambenedettese. Così al 21′ gli ospiti trovano pure il raddoppio, con un altro infortunio difensivo: Nunzella si fa saltare e Frattali e non è proprio da manuale. Protagonista è Sorrentino, che prima fa fuori il difensore poi tira sul primo palo e la mette dentro. E’ il due a zero che fa tremare tutto il Tardini. C’è già chi rivedere vecchi fantasmi e chi pronostica una domenica amara.

Ma il Parma si risveglia, serra le fila e comincia a macinare gioco per mettere pressione agli avversari. Così Bacinovic è costretto al fallo su uno scatenato Scaglia al 23′, che l’arbitro non sanziona per il vantaggio. Ma poi torna indietro ad ammonire il numero 23.

Al 27′ il gol che riapre i giochi: Calaiò recupera palla e scarica su Scozzarella che mette dentro un preciso pallone per Baraye, al quale basta un piatto destro per battere Pegorin in uscita. Adesso è solo Parma, che come una bestia ferita reagisce duramente. Al 32′ Scaglia che con una girata mette di poco fuori, annunciando però la rete del pareggio che arriva appena un minuto dopo. Protagonista sempre Scozzarella con un ottimo assist per Calaiò che di destro batte Pegorin dopo essersi liberato del suo diretto controllore, ovvero Radi. E’ il pareggio. Ma il Parma continua a macinare gioco e il ritmo è davvero elevato. Cosa che può portare a qualche ripartenza ospite, tanto che è sempre Baraye, al 39′, a chiudere in angolo un contropiede di marca Samb. Ed è ancora l’attaccante del Parma a seminare il panico al 41′, costringendo Pegorin all’uscita e al fallo al limite dell’area che porta anche il portiere ospite sul taccuino dell’arbitro. Il primo tempo si chiude praticamente qui.

Nella ripresa, è tutta un’altra musica. Al 46′ la Samb manda in campo Sabatino per l’infortunato Bacinovic, ma appena un minuto dopo il Parma passa in vantaggio con l’esperto Munari. L’azione è perfetta: palla per Baraye che serve Calaiò, assist per l’accorrente ex Cagliari che da posizione centrale batte Pegorin. Completata la rimonta, il Parma rallenta e inizia ad aspettare gli avversari, giocando un po’ più di rimessa e approfittando degli spazi. Così al 52′ è ancora Calaiò a battere a rete, questa volta di testa su cross di Nocciolini, ma la sfera finisce alta. Gli uomini di Sanderra però non mollano, lo svantaggio non li ha demoralizzati. Ma non ci sono particolari pericoli per la retroguardia dei padroni di casa. Da registrare al 61′ una punizione fischiata al Parma sulla propria trequarti, ma Di Cesare perde strumentalmente tempo sulla battuta e rimedia anche lui il giallo. Forse un po’ troppi i cartellini estratti da Perotti in una partita piuttosto corretta su entrambi i fronti. D’Aversa a questo punto decide il cambio per Nocciolini e manda in campo Mazzocchi. Formalmente non cambia nulla, ma sulla fascia Mazzocchi oltre a pungere assicura anche la fase difensiva.

Al 64′, in seguito ad un’altra ripartenza, Munari trova una facile doppietta. Merito soprattutto di Scaglia che, quando parte, è davvero difficile da fermare. L’ex Latina riceve palla da Calaiò, accelera ed entra in area dove serve Munari, al quale basta soltanto toccare la sfera per insaccare. E’ il 4 a 2. L’urlo del Tardini è quasi liberatorio, la paura è passata.

Sul fronte opposto va registrata la punizione di capitan Radi al 72′ che dalla distanza chiama Frattali a un non difficile intervento. Al 75′ è Calaiò a cercare la doppietta, ma l’Arciere stavolta è sfortunato. Dopo una triangolazione con Munari, Calaiò in area salta pure Pegorin in uscita e batte sul primo palo. Il pallone sembra ormai destinato alla rete, ma Mori con riesce a deviare in angolo con un colpo di tacco. La partita finisce sostanzialmente qui. Gli ospiti che hanno speso davvero molto, non ne hanno più. Il Parma non ha più motivo di infierire. D’Aversa concede quindi la standing ovation del Tardini ai migliori dei suoi: prima Munari, fuori al 79′ per Giorgino, poi Scozzarella che all’86’ lascia a Corapi. Al 90′ Perotti assegna ancora 4′ di recupero, ma non succede più nulla. Da segnalare solo un giallo a Radi, che ferma con le maniere forti Nunzella. Finisce qui. Per il Parma è l’11° risultato utile consecutivo, dieci dei quali sotto la cura D’Aversa. E la rincorsa al Venezia può continuare. Anche se, per le coronarie, sarebbe il caso di mettere a posto qualcosa nella fase difensiva: non sempre si riesce a recuperare un doppio svantaggio.

Nessun commetno

Lascia una risposta: