Il Pd dell’eutanasia o l’eutanasia del Pd?

Il Pd dell’eutanasia o l’eutanasia del Pd?

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Signor Direttore,
in cauda venenum, ammonivano i latini. E mentre Renzi, non più sorretto dal binomio Clinton-Napolitano, si incammina verso il comune destino di ogni potere umano sulla faccia di questa terra, ossia la via del tramonto, ci sta preparando, dopo il pasticcio delle unioni civili, ora pure il piatto freddo dell’eutanasia. Il temuto asse Pd-5 Stelle, copione già visto nella nostra città di Parma su tutti i cosiddetti principi non negoziabili, vita famiglia ed educazione, sta purtroppo avvenendo anche a livello nazionale, come era ampiamente prevedibile.

Stiamo parlando di togliere cibo e bevande, nutrizione ed idratazione, a persone incapaci di intendere e di volere in base a dichiarazioni fatte magari molti anni prima quando la persona era perfettamente in salute. Tutti i medici sanno che quando si è in salute si ragiona in un modo, mentre quando si è ammalati si ragiona in un altro. Non solo, si parla pure di suicidio assistito. E come se ció non bastasse le eventuali disposizioni o dichiarazioni eutanasiche sarebbero pure vincolanti per il personale sanitario, mandando il Giuramento di Ippocrate, base etica della professione medica da più di duemila anni, definitivamente in soffitta.

Il governo a guida Pd si sta perciò rivelando il peggior governo, specie sui temi etici ma non solo, di tutto il dopoguerra. E il machiavellico ex-boy scout fiorentino non ha fatto eccezione. Nello stesso tempo assistiamo a una tremenda latitanza, a questo punto complice nei fatti, di larga parte del mondo cattolico. Quel mondo che si era mobilitato, vincente, sulla legge 40 e sui Dico, ai tempi di Ruini. Sono profondamente persuaso che oggi sia ancora l’antropologia e la verità sull’uomo la vera frontiera del dibattito politico. È ora di tornare ai fondamentali, più che mai. Il resto è politica di piccolo cabotaggio. Alle prossime elezioni amministrative credo che debba tornare al centro il tema famiglia. Ricordiamoci che il sindaco Ubaldi volle fortemente che Parma diventasse la città della Famiglia. Dove è finito ad esempio il “Quoziente Parma”?

Glauco Santi
Parma

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