Al via la strage di nutrie: oltre 600 abbattute in 6 mesi...

Al via la strage di nutrie: oltre 600 abbattute in 6 mesi dalla Provincia. Rainieri (Ln): non basta

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nutria

A Parma e provincia ha preso il via la strage delle nutrie. Ben 356 sono state abbattute dagli uomini della Polizia provinciale, altre 261 sono state uccise dagli agricoltori e dai cacciatori autorizzati attraverso le 56 trappole fornite dalla Provincia. E questo soltanto nel 2016, tra luglio e dicembre. Nel 2017 il piano messo a punto dalla Provincia di Parma prevede di andare oltre, tanto che è stato anche costituito uno specifico nucleo della Polizia provinciale incaricato proprio di andare “a caccia” di nutrie per ucciderle a colpi di arma da fuoco. E come se non bastasse, sarà pure incrementato il numero delle gabbie-trappola presenti sul territorio.

 

filippo-fritelliLa Provincia di Parma è impegnata in varie azioni per contenere la diffusione della nutria, che minaccia i nostri argini e danneggia l’agricoltura – afferma il presidente Filippo Fritelli -. Questo roditore, che la legge considera una specie infestante, ha raggiunto densità molto elevate nel nostro territorio, in particolare nei Comuni della Bassa, e produce ormai forti impatti ambientali sugli altri organismi viventi degli ecosistemi acquatici. Inoltre provoca danni alle produzioni agricole e rischi idraulici per la tenuta delle arginature dei corsi d’acqua. Dalla scorsa estate, dopo l’uscita del Piano regionale di controllo della nutria, abbiamo potuto intervenire con maggiore efficacia, visto che l’attuazione delle misure di contenimento deve avvenire sotto la diretta responsabilità della Provincia”.

Spetta dunque all’Ente di Piazza della Pace il compito di eseguire interventi di abbattimento con arma da fuoco attraverso la Polizia provinciale nel territorio agricolo, mentre negli ambiti urbani la competenza è dei Comuni, che attivano il controllo della nutria con l’uso esclusivo di gabbie trappola da parte degli operatori abilitati.

 

La Provincia sta svolgendo anche il suo ruolo istituzionale di coordinamento – spiega ancora il presidente Fritelli –. Abbiamo infatti proposto una convenzione per collegare, organizzare e semplificare le attività di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti con  la Provincia nell’attuazione del piano regionale: i Comuni, gli enti idraulici, gli ambiti territoriali di caccia. I Comuni di Sissa-Trecasali, Colorno, Busseto, Fontanellato, Collecchio, Noceto, Fidenza e Salsomaggiore hanno già approvato e sottoscritto la convenzione”.

I Comuni convenzionati potranno, tra l’altro, segnalare alla Polizia provinciale le zone del territorio comunale in cui, per la densità degli animali presenti e per i danni arrecati, è necessario programmare interventi coordinati e prolungati nel tempo per una efficace azione di contenimento della specie. Inoltre i Comuni potranno autonomamente decidere di stanziare contributi a rimborso delle spese per le attività di trappolaggio gestite dagli operatori abilitati, anche attraverso accordi specifici con gli ambiti territoriali di caccia interessati.

La strage di nutrie quindi è destinata a continuare. Ma c’è anche chi non è ancora contento dei risultati ottenuti.

Fabio RainieriIl Presidente Fritelli non venda lucciole per lanterne perché sul piano dell’efficacia tutto questo grande sforzo dell’amministrazione provinciale sulle nutrie non si vede proprio”. A dirlo è Fabio Rainieri, vicepresidente dell’Assemblea legislativa regionale ed esponente della Lega Nord, oltre che parmense. “Bisogna fare di più, molto di più perché ci sono vaste aree della Bassa con tantissimi canali devastati dai cunicoli scavati da questi animali con le arginature che rischiano di crollare oltre a danni ingentissimi ad alcune culture – ha proseguito Rainieri –. Per questo ho proposto in Regione un piano straordinario che non solo preveda una più efficace e massiccia azione di contenimento ma anche il reperimento di risorse da chiedere anche allo stato per riparare gli argini compromessi ed evitare il pericolo alluvioni.  Va inoltre sottolineato che la convenzione proposta dalla Provincia di Parma non comprende alcuni dei comuni dove il problema nutrie è gravissimo quali Torrile, Sorbolo, Roccabianca, San Secondo e Forntevivo”.

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