Alfieri: vi racconto le due città di Parma

Alfieri: vi racconto le due città di Parma

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Parma: esistono due città.  Quella su carta patinata che Federico Pizzarotti va raccontando sui social, sui quotidiani e alle televisioni nazionali e quella vera. Quella che seguiamo sul giornale e sui siti web locali. Quella delle persone massacrate di botte in via Mazzini, la più centrale delle arterie di Parma. Quella ottantasettesima nella classifica sulla criminalità del Sole 24 ore, quella dei quartieri in mano agli spacciatori, quella di cinquanta negozi chiusi in un anno e di ottanta sfitti, quella dei sacchetti di rifiuti sparsi ovunque (anche nei campi delle frazioni), quella delle tasse locali ai massimi, quella dei parchi degradati, delle fontane rinsecchite, dei giovani che faticano a trovare lavoro e luoghi dove divertirsi, quella delle tariffe esose, quella degli undicimila poveri, quella dei parcheggi a tre euro all’ora.

Sono due città diverse, molto diverse. E c’è un problema, un problema grave. Se un sindaco non vede le debolezze della sua polis, come può trovare delle soluzioni efficaci? Come può eliminarle? Un amministratore deve prima individuare i problemi insieme ai cittadini, poi analizzarli assieme agli esperti, poi risolverli scegliendo tra le soluzioni che gli vengono proposte. Ma se manca il primo passaggio, l’individuazione, poi non si possono compiere gli altri due, analisi e soluzione. Così succede che la sicurezza venga ignorata per quattro anni e riscoperta in vista delle elezioni amministrative prossime venturee davanti a fatti davvero clamorosi. Lo stesso per il decoro urbano e per tanti altri punti critici su cui si sta lavorando in modo confuso in vista della volata finale. Nel momento in cui i buoi sono già scappati dalla stalla.

Lo ha detto anche il vescovo: “La nostra città è una famiglia malata”. Non possiamo fare finta che tutto vada bene. Bisogna muoversi. I giovani sono attanagliati dalla noia e dal vuoto culturale. Chi amministra deve aiutarli ad uscire da questo tunnel.

Luigi Alfieri
Parma non ha paura

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