Crisi CoPadOr: la Regione apre il tavolo, il tribunale nomina i commissari

Crisi CoPadOr: la Regione apre il tavolo, il tribunale nomina i commissari

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Simona Caselli
Simona Caselli, assessore regionale all’Agricoltura

Massimo impegno da parte della Regione per promuovere e mantenere aperto il confronto tra tutte le parti in causa, verificare la situazione e mettere in campo ogni iniziativa utile per garantire la prosecuzione dell’attività produttiva dell’azienda, la salvaguardia dei posti di lavoro e la chiusura dei contratti con gli agricoltori in vista delle semine per la prossima campagna”. È la volontà espressa dell’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, al termine del tavolo convocato oggi pomeriggio a Bologna in Regione per fare il punto sullo stato di crisi della Copador, il Consorzio di trasformazione del pomodoro di Collecchio, in difficoltà finanziarie che ha presentato il 31 gennaio scorso la richiesta di concordato ”in continuità” al tribunale di Parma.

All’incontro erano presenti, oltre all’assesore Caselli e a funzionari regionali, il presidente e l’amministratore delegato di Copador, i rappresentanti dei sindacati dei lavoratori (Flai-Cgil, Uila-Uil, Fai-Cisl), delle organizzazioni cooperative (Legacoop e Confcooperative) e professionali agricole (Coldiretti, Confagricoltura, Cia) e il presidente dell’Oi del pomodoro da industria del Nord Italia, Tiberio Rabboni.

Copador – ha commentato Caselli – occupa circa 120 lavoratori fissi, oltre a 400 stagionali. Nell’ultima campagna ha trasformato circa 270mila tonnellate di pomodoro, conferito da  aziende agricole socie e da organizzazioni di produttori: tutto questo ne fa una delle più importanti e moderne realtà agroindustriali presenti sul territorio regionale, in un’area storica di produzione e di trasformazione e per questo faremo ogni sforzo per individuare un percorso condiviso per farla uscire dalla difficile situazione in cui versa e per gettare le basi per un pronto  rilancio dell’azienda, con adeguate garanzie per produttori”.

Per garantire la continuità aziendale – ha concluso Caselli – sarà decisivo tenere conto della peculiarità del settore, che prevede calendari di semina precisi e non derogabili; per questa ragione è necessario che ciascuno agisca con la massima celerità per evitare di compromettere la prospettiva produttiva per la filiera coinvolta. Per queste ragioni il tavolo è stato convocato immediatamente, ha condiviso l’obiettivo di continuità e l’Assessorato si attiverà altrettanto celermente nei confronti dei due commissari nominati oggi stesso dal Tribunale per prospettare la necessità di creare condizioni che consentano agli agricoltori di effettuare le semine in un quadro chiaro di tutele. Ci si attiverà inoltre nei confronti del Governo affinché i lavoratori interessati possano usufruire di eventuali ammortizzatori”.

Il tribunale fallimentare di Parma, presieduto dal giudice Pietro Rogato, ha in effetti depositato il decreto con cui nomina Donatella Bertozzi e Franco Frijio, entrambi professionisti con studio in città, commissari giudiziali incaricati di seguire la CoPadOr in questo difficile passaggio di crisi aziendale. L’azienda inoltre dovrà mensilmente depositare in tribunale il prospetto della situazione finanziaria aggiornata, con tutte le operazioni non irrilevanti effettuate.

Sulla vicenda interviene anche Confapindustria Emilia Romagna per ribadire però la propria posizione: “In merito alla notizia di stampa relativa alla situazione di Copador, Confapi Industria Emilia Romagna esprime la propria posizione rimarcando come sia stata la prima a sottolineare la delicatezza della situazione dei pagamenti ai fornitori del pomodoro. Si auspica che vengano trovate soluzioni in grado di conciliare la continuità produttiva con il mercato senza però penalizzare l’industria privata oltre ad un coinvolgimento della stessa nei tavoli preposti ad affrontare la questione”.

FOTI (FDI-AN): CAMPAGNA DEL POMODORO A RISCHIO SENZA COPADOR

tommaso-foti-8-1Sulla difficile situazione finanziaria del Consorzio Padano Ortofrutticolo, fondato nel 1987 con sede a Collecchio, meglio noto come CoPadOr, che rischia di compromettere il futuro dell’azienda di trasformazione del pomodoro, è intervenuto anche il consigliere Tommaso Foti (Fdi-An) per segnalare alla Regione che “nell’ultima campagna il Consorzio ha impegnato circa 600 persone tra dipendenti fissi e stagionali, influendo in modo considerevole sull’indotto: per il territorio parmense e piacentino, in particolare, Copador è l’anello finale di una ampia filiera agricola che non può essere messa a rischio”.

Se permanesse questa situazione – afferma Foti – potrebbe essere compromesso l’avvio della campagna del pomodoro 2017, per la quale gli agricoltori hanno bisogno di certezze entro la primavera, per questo è fondamentale la continuità produttiva dell’azienda”.

Di qui, la richiesta alla Giunta regionale di convocare le parti sociali, le associazioni degli agricoltori, le organizzazioni dei produttori, i rappresentanti dell’azienda e le istituzioni del territorio per fare il punto della situazione e mettere in atto ogni iniziativa che possa salvaguardare l’occupazione e la produzione, sollecitando anche il coinvolgimento del Ministero delle Risorse Agricole.

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