Emergenza inquinamento, domenica “blocco totale” del traffico a Parma

Emergenza inquinamento, domenica “blocco totale” del traffico a Parma

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Centralina inquinamento smog

L’emergenza aria continua e anche l’1 febbraio la centralina dell’Arpa della Cittadella ha registrato una media di 180 microgrammi di Pm10 (polveri sottili) contro un massimo di 50, mentre quella del Montebello si è fermata a 172. Due centraline in area urbana, con il peso del traffico e delle altre attività. Ma non è andata molto meglio a Colorno, dove in via Saragat il livello di Pm 10 rilevato è stato pari a 140, mentre alla Badia di Langhirano si è arrivati a 157. E tutto questo prosegue da una settimana.

A fronte di tutto ciò sembra ormai quasi certo che il 5 febbraio non sarà una domenica ecologica come le altre. Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, starebbe infatti predisponendo il divieto di circolazione totale all’interno delle tangenziali. Nessuna deroga, quindi, neppure per i mezzi meno inquinanti. Come accadeva negli anni Settanta, ai tempi dell’Austerità, domenica 5 si andrà a piedi o in bus. Le corse del servizio pubblico dovrebbero essere potenziate.

Ma di certo se ne saprà di più nella giornata di venerdì 3 febbraio, dopo la riunione con i sindaci dei Comuni capoluogo e con più di 30 mila abitanti convocata domani a Bologna dall’assessore regionale all’Ambiente, difesa del suolo e protezione civile Paola Gazzolo.

“In considerazione degli elevati e persistenti valori di inquinamento – ha  detto l’assessore Gazzolo – ho convocato la cabina di regia formata dai 21 Comuni capoluogo e con più di 30 mila abitanti per affrontare l’emergenza in corso e valutare quali misure straordinarie adottare in modo coordinato sul territorio regionale. Si tratta di una situazione che interessa non solo la nostra regione, ma tutta la Pianura padana come dimostrano gli elevati valori di Pm10 pari a 290 e 240 microgrammi per metro cubo misurati nel Bergamasco e nel Cremonese”.

Secondo i dati forniti da Arpae, dal 24 gennaio al 30 gennaio sono stati superati per 7 giorni consecutivi i valori limite di Pm 10 (50 microgrammi per metro cubo) nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. Il 31 gennaio si sono verificati ulteriori aumenti con valori superiori ai 130 microgrammi per metro cubo in tutte le stazioni di pianura, fino ad una soglia massima di 204 microgrammi a Bologna. L’1 febbraio, i valori di Pm10 si sono mantenuti elevati in tutta la regione con valori superiori a 120 microgrammi per metro cubo ed un massimo di 247 a Bologna. Anche la concentrazione di Pm 2.5 ha mantenuto valori eccezionalmente elevati, compresi tra 100 e 175 microgrammi per metro cubo in tutte le stazioni di pianura.

“Siamo di fronte a quello che tecnicamente si chiama un fenomeno di inversione termica – ha spiegato Gazzolo – ovvero la presenza di uno strato d’aria calda che scorre sullo strato d’aria più fredda, schiacciando verso il suolo tutti gli inquinanti. Anche se le previsioni meteo annunciano un miglioramento nei prossimi giorni, dovuto all’afflusso di  deboli ondate depressionarie, siamo di fronte a livelli di inquinamento che rendono opportuno applicare ulteriori misure a salvaguardia della salute della popolazione”.

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