Pd, una speranza infranta…

Pd, una speranza infranta…

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Cara Redazione,

da Radicale, ho sempre sostenuto le ragioni del sogno Democratico del lingotto di Veltroni. La mia speranza si era infranta molto presto poiché alla dose di laicità e apertura, il portato dei Radicali, il nascente PD ha preferito il bacino elettorale Di Pietro… E sappiamo com’è finita… Dell’incapacità di abbandonare gli schemi ideologici della prima Repubblica il PD ne ha dato ampiamente prova, continuamente negli anni.

Neppure la rapida mutazione della nostra società e la globalizzazione dei problemi, ha spinto il PD ad una profonda riflessione circa il ruolo dei partiti e alla necessità di aprirsi ad un diverso rapporto con i cittadini e le istituzioni. Spartizione ideologica e di potere hanno prevalso negli anni ed il contenitore Democratico, all’americana è rimasto un sogno mentre l’“anche noi abbiamo una banca”, la triste realtà.

Pur ancora credendo profondamente nei valori ideali del PD ed in tanti dei suoi esponenti, con rammarico e tanta tristezza non posso che giudicare in modo negativo ciò e come sta muovendo il PD locale alle prossime amministrative.

Non conosco i rapporti di forza e di potere all’interno del PD di Parma ma credo tutti i candidati siano persone degne ad essere candidati sindaco. Non mi tocca neppure la polemica di Nicola Dall’Olio, sono parte di una non scelta di “svolta” dal potere politico, come neppure le dichiarazioni vagamente di destra dei candidati in tema di “sicurezza”.

Le loro dichiarazioni dicono che nessuno di loro è un politico coraggioso, persone degne ma certamente pavide di fronte alla realtà epocale che viviamo e pertanto chiusi nel dire “ciò che la gente si vuol sentire dire”.

Ottenere consenso ad ogni costo è il vero “leit motiv” della politica non lungimirante, la classe politica Italiana ne ha dato grande prova dal dopo guerra ad oggi e Parma, non poteva essere diversa.

Le polemiche non mi interessano, le lascio al teatro delle marionette politiche, ciò che contesto al PD di Parma, non tanto e non solo al Segretario Lorenzo Lavagetto ma a tutta la classe dirigente locale, è il punto politico di queste elezioni.

Parma sta chiudendo una esperienza, quella dell’amministrazione di Federico Pizzarotti, che sfido chiunque a sinistra possa contestare nei contenuti condivisi ed al netto di scelte puntuali che sempre hanno cittadinanza di critica, si è contraddistinta per aver operato fuori dalle logiche di partito e dagli interessi di potere partitico.

Un’esperienza irripetibile che neppure la sgangherata denuncia dell’”oscuro Senatore del PD” Giorgio Pagliari ha potuto offuscare.

Guardo con laicità e distacco dalle logiche di partito e mi chiedo: com’è possibile aver preferito fare accordi con gli esponenti politici della destra locale, che per 15 anni prima dell’avvento di Federico Pizzarotti il PD locale ha giustamente politicamente osteggiato, denunciandone sprechi e spartizioni, piuttosto che dialogare con il Sindaco uscente?

Da anni Stefano Bonaccini, Virginio Merola, lo stesso Matteo Renzi e molti altri esponenti della sinistra hanno speso parole di apprezzamento per Federico Pizzarotti ma questo non è servito neppure per avviare una laica discussione interna.

Le logiche di potere locali hanno avuto il sopravvento e alla domanda non c’è risposta e se mai ci fosse, sarebbero solo polemiche ed invettive.

Mi rimangono le belle parole scritte da Caterina Bonetti e la speranza siano vere ma io so che non è il PD ad aver perso una grande occasione, l’ha persa tutta la città, chiunque vinca le elezioni.

MarcoMaria Freddi
Radicali Italiani – Parma

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