Dall’Olio (Pd): mafia presente a Parma, rilanciare subito azioni di contrasto

Dall’Olio (Pd): mafia presente a Parma, rilanciare subito azioni di contrasto

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La sicurezza a Parma non è solo lotta al degrado e agli stranieri irregolari. “Servono maggiori azioni di contrasto conto la criminalità organizzata”, sottolinea infatti il capogruppo Pd in consiglio comunale Nicola Dall’Olio, candidato alle primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra.

L’arresto a Parma del boss di mafia Massimiliano Salvo ci ricorda due cose che tendiamo costantemente a rimuovere: che a Parma c’è un carcere di massima sicurezza dove sono detenuti molti dei principali esponenti della criminalità organizzata; che, anche per questo, la criminalità di stampo mafioso ha una ramificata presenza nella nostra città e territorio – sottolinea Dall’Olio -. Non pare un semplice caso che il padre del boss fermato a Parma risulti incarcerato proprio in Via Burla. Quando si parla di sicurezza in modo generico, come fanno alcuni in questo periodo elettorale, si tende a indicare i fenomeni più vistosi, come lo spaccio, peraltro alimentato da una forte domanda locale, e a dimenticare altre fondamentali sicurezze, come quella dall’infiltrazione della criminalità organizzata che rischia di inquinare il nostro tessuto economico e sociale (e che gestisce lo stesso smercio di droghe)”.

Di fronte a questo fenomeno, che cresce laddove c’è silenzio e rimozione, bisogna tenere l’attenzione alta mettendo in campo azioni preventive e di contrasto che partono dalla sensibilizzazione, all’informazione e alla formazione di chi opera nei settori più a rischio dando piena attuazione a tutti gli strumenti previsti dal testo unico regionale sulla legalità di recente approvato – sottolinea ancora il capogruppo Pd -. Bisogna rilanciare il centro studi per il contrasto all’infiltrazione mafiosa, istituito dal Comune a inizio mandato con fondi della Regione, che purtroppo in questi anni è rimasto sostanzialmente sulla carta: nessuna attività continuativa, nessuna strategia, nessuna chiara volontà politica di farlo realmente funzionare come succede in altre città (ad esempio Milano) dove questo strumento ha fornito contributi importanti. E occorre poi intervenire sul lato dell’investigazione, del controllo e della repressione rafforzando le dotazioni di mezzi e personale delle forze dell’ordine. Non è accettabile che Parma, con un carcere che sta per essere ulteriormente ampliato fino ad una capacità di 800 detenuti di massima e media sicurezza, abbia una dotazione di forze dell’ordine inferiore alla media delle città di analoga popolazione. Deve essere il contrario, e su questo fronte si devono impegnare tutte le istituzioni e rappresentanze politiche, locali come nazionali. Serve un’azione corale e convinta a tutti i livelli. Senza aspettare la prossima inchiesta di mafia”.

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