Ambiente, l’illustre dimenticato della campagna elettorale di Parma

Ambiente, l’illustre dimenticato della campagna elettorale di Parma

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Egregio Direttore,

nella campagna elettorale per le amministrative che si appresta ad entrare nel vivo sono tanti gli argomenti che animano il dibattito: sicurezza, degrado urbano, bilancio, immigrazione, commercio.

Manca però qualsiasi accenno a quello che nel 2012 era stato forse il tema principe su cui si giocò l’intera campagna elettorale: l’ambiente. Nel 2012 non fu solo l’inceneritore di Ugozzolo a tenere banco ma erano aperti molti altri fronti di dibattito uno fra tutti l’urbanistica.

La crisi dell’edilizia aveva messo in luce la “deriva cementificatrice” degli ultimi anni dell’era Ubaldi e di quella Vignali, quando si pensava ad una Parma da 450 mila abitanti in competizione con Bologna; si era avviata pertanto una fase di forte critica agli scempi urbanistici del passato che avevano distrutto per sempre importanti aree agricole periurbane, creando quartieri dormitorio totalmente scollegati dal tessuto della città. L’urbanistica divenne popolare anche tra i non addetti ai lavori ed era chiaro che andava ripensato l’intero modello di sviluppo della città. In tutti i programmi elettorali del 2012 l’urbanistica difatti aveva un ruolo chiave.

Nel 2012 l’ambiente aveva mobilitato l’opinione pubblica; in questo fermento erano nati movimenti cittadini ambientalisti, fra tutti l’Associazione Corretta Gestione Rifiuti”, che portò in piazza migliaia di persone e che da lì a poco avrebbe espresso anche l’assessore all’ambiente.

Purtroppo, finita la bagarre sull’inceneritore, negli ultimi 2 anni il tema ambientale è quasi scomparso dall’agenda politica. L’azione propositiva e la capacità di mobilitazione dei vari comitati e associazioni è via via scemata. Come ultimo atto si può citare lo scioglimento dell’Associazione Corretta Gestione Rifiuti.

Eppure oggi, a 5 anni di distanza, sarebbe il momento ideale per tirare le somme e per capire se ci siano o meno state evoluzioni positive.

Relativamente all’inceneritore si potrebbero portare in primo piano i monitoraggi effettuati in questi anni da ARPA per verificare l’entità dell’impatto sulle diverse matrici ambientali; inoltre sarebbe interessante verificare se lo smaltimento al forno abbia davvero ostacolato la raccolta differenziata. Ancora più interessante sarebbe una valutazione a tutto tondo dei costi e benefici del forno e in generale dell’attività di Iren sul territorio.

In tema di urbanistica in questi 5 anni si è assistito al perdurare della crisi edilizia; la riqualificazione dell’esistente è rimasta al palo per la mancanza di un efficace sistema di incentivi per i privati; di contro si è proseguito nell’edificazione di quei comparti già previsti nel PSC 2007 di Ubaldi, andando a saturare l’anello delle tangenziali; si sono aggiunti nuovi quartieri dormitorio nella campagna periurbana mentre è proseguito l’abbandono della prima periferia storica, quella post bellica dei quartieri popolari, che rischia di trasformarsi in un ghetto dove i conflitti sociali potrebbero scoppiare da un momento all’altro.

Per il comune cittadino pertanto la percezione è stata quella di una mancanza di discontinuità rispetto al passato; qualcuno potrebbe chiedersi se sarebbe stato possibile declassificare le aree urbanizzabili lasciandole alla originale destinazione agricola. Il PSC dell’amministrazione Pizzarotti vedrà finalmente la luce nel 2017; si tratta di un piano molto ambizioso scritto con un linguaggio per architetti paesaggisti dove si parla di rigenerazione urbana e integrazione della campagna con la città; sarebbe stato meglio arrivare ad una più rapida approvazione del piano in modo da riuscire a veder partire almeno uno di questi progetti che rischiano di rimanere una pesante eredità per le amministrazioni future.

Un altro tema, meno importante ma comunque significativo, è quello della partecipazione dei cittadini alla piccola manutenzione e pulizia del territorio che era stato un cavallo di battaglia dell’attuale amministrazione nel 2012; dopo quasi 5 anni queste forme di partecipazione tanto auspicate non hanno visto la luce; il recente caso della “guerra dei cachi”, dove le associazioni ambientaliste e i residenti si sono auto-organizzati per la raccolta dei frutti, ha messo in luce come la stessa amministrazione abbia fondamentalmente rinunciato al coinvolgimento della cittadinanza nella cura del territorio.

La Lega Nord non ha mai dimenticato l’ambiente e nel programma elettorale che presenteremo ai cittadini di Parma saranno presenti linee di azione chiare e pragmatiche.

Emiliano Occhi
Segretario Provinciale Lega Nord

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