Parma, l’agonia dei commercianti

Parma, l’agonia dei commercianti

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Il recente studio di Ascom Parma mette drammaticamente in evidenza quanto le attività commerciali parmigiane siano in difficoltà: in un solo anno, hanno chiuso 55 botteghe storiche. Il problema è complesso e non si può evitare di attribuire le giuste colpe alle politiche degli ultimi governi nazionali a guida PD.

Tuttavia anche l’Amministrazione cittadina ha le proprie responsabilità, e se “la fotografia” scattata ad inizio settimana dal Sole24Ore pone Parma in forte declino come provincia vivibile, ci sono motivi ben precisi.

Certamente parliamo di provincia e non di comune, ma è inevitabile considerare il capoluogo come “trainante” nei confronti di un degrado sociale ed economico sempre più accentuato. Non è un caso se gli indicatori che hanno maggiormente influenzato il giudizio sono la sicurezza e la cultura.

Le cronache cittadine ci informano quasi quotidianamente di risse, arresti e rapine. Interi quartieri sono in mano agli spacciatori e la sicurezza diviene un lontano ricordo quando cala la sera. Come cultura, accanto agli eventi provinciali che mantengono fascino ed interesse, è palesemente mancata la componente culturale cittadina vittima di un assessorato che ha inanellato magre figure a ripetizione: si pensi solo a cosa è successo in Piazza del Duomo con Arbore!

Mancano da troppi anni la visione globale e la programmazione della città. Sappiamo che è necessario intervenire con la massima urgenza favorendo l’accesso al centro città e la presenza di attività commerciali coerenti con il contesto storico, una maggiore sorveglianza del territorio e soprattutto una programmazione di eventi che sia attrattiva non solo per i cittadini ma anche per i turisti. Abbiamo tante idee: con la Lega Nord, Parma ritorna protagonista.

Giovanni Di Maggio
Responsabile Dipartimento Economia
Lega Nord Parma

Maurizio Campari
Segretario Lega Nord Parma

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