Pesta moglie e figli costretti a fuggire in una località segreta. Condannato...

Pesta moglie e figli costretti a fuggire in una località segreta. Condannato un 39enne

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Di guai ne aveva già abbastanza con i suoi precedenti per droga e reati contro il patrimonio, ma non risparmia maltrattamenti neppure alla sua famiglia. Per la moglie e per i figli ancora piccoli spesso sono botte e minacce. E anche quando madre e figli sono stati trasferiti in una struttura protetta, l’incubo è continuato. Tanto che per loro le assistenti sociali hanno dovuto trovare addirittura una località segreta.

Una brutta storia di violenze che ha portato oggi il giudice Gabriele Nigro a condannare un 39enne marocchino a 3 anni di reclusione. La vicenda affonda le radici negli anni ’90, quando il marocchino sposa la giovanissima connazionale. La vita non era semplice e nel 2001 la coppia decide di venire in Italia, a Reggio Emilia, dove si ferma fino al 2008, prima di trasferirsi a Parma con i tre figli arrivati nel frattempo.

A mantenere la famiglia – con il marito che passa da un arresto all’altro – è soprattutto la donna, che ha un lavoro come operaia, ma non per questo riceve il grazie del marito. Anzi, la vita è un inferno: l’uomo picchia e minaccia la moglie. E a Parma la situazione peggiora, con la moiglie costretta a subire violenti pestaggi. Tutto sopportato in silenzio per paura, fino al giorno in cui il 39enne ha cominciato a manifestare la sua aggressività anche verso i figli ancora piccolissimi.

Prima la richiesta d’aiuto ai servizi sociali, poi la denuncia quando in seguito all’ennesimo pestaggio la donna finisce in ospedale con il setto nasale fratturato e numerose ferite al volto. Da quel momento i servizi sociali capiscono che la convivenza è pericolosa e decidono di portare via la donna e i suoi figli. Nel 2011 la coppia si separa legalmente. Oggi a distanza di cinque anni, la condanna a 3 anni di reclusione per il marocchino violento.

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