Langhirano: banda dei videopoker al Match Bar dopo solo 2 mesi. Sempre...

Langhirano: banda dei videopoker al Match Bar dopo solo 2 mesi. Sempre gli stessi ladri

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Il Match Bar di Langhirano è diventato ormai il bancomat dei ladri. Due furti in meno di due mesi e sono sempre gli stessi. Lo dimostrano le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Ma questa volta hanno fatto le cose in grande stile: niente spaccata o finestre forzate, hanno tagliato direttamente un muro.

Un colpo messo a segno in piena notte, ma nessuno ha sentito nulla. I ladri sono arrivati in auto, hanno parcheggiato nel prato che costeggia il bar, si sono diretti verso un capannone adiacente dove hanno forzato facilmente l’ingresso e da qui – con tutta calma e senza poter essere visti da nessuno – armati di trapano hanno tagliato il muro in comune con il locale di via Cascinapiano.

Una volta dentro al bar, uno si sarebbe preoccupato di forzare i videopoker per prelevare il denaro contenuto nei cassetti, mentre l’altro guardava l’ingresso per vedere se arrivava qualcuno. Poi i due hanno afferrato anche la macchinetta cambiasoldi, alcune stecche di sigarette e – tanto per tentare la fortuna – anche numerosi gratta e vinci. Poi la fuga nel buio.

A scoprire il furto, la ragazza che alle 4.30 apre il bar per cominciare a preparare le colazioni. Dei ladri, ovviamente, nessuna traccia. Di loro rimangono solo le immagini delle telecamere che li riprendono con il volto coperto da sciarpe e i segni delle ruote dell’auto sul terreno adiacente al bar Match che proprio nel corso dell’ultimo anno ha cambiato gestione. Anche su questo furto, adesso, indagano i carabinieri.

 

 

Un’altra razzia al Match Bar di Langhirano in via Cascinapiano 19. E’ la seconda visita notturna in due mesi, la terza in poco più di un anno.

Martedì notte due ladri si sono intrufolati nel bar, con un colpo studiato nei minimi particolari. Questa volta non hanno rotto vetri e vetrate. Stavolta hanno usato uno stratagemma: prima sono entrati nel capannone attaccato al locale, forzandone la serratura della porta, poi hanno tagliato il muro che li divideva dal loro obiettivo e sono approdati nella sala delle slot machine del Match bar. Sono entrati senza dare nell’occhio, bucando la parete con trapano e seghetto, con un taglio perfetto. Poi si sono dedicati in tutta calma alle slot, al cambiamonete, alle sigarette e ai gratta e vinci.

L’altro mese erano entrati da una finestra, rialzata e stretta, prima ancora, quando c’era un’altra gestione del bar, avevano distrutto la vetrina affacciata sulla via principale, a Cascinapiano. Questa volta hanno utilizzato un metodo particolare, per agire indisturbati, e hanno sorpreso tutti. Si sono fatti strada dal retro, bucando il muro. Hanno razziato tutti i soldi che erano dentro le slot, hanno portato via il cambiamonete, poi sono entrati nel bar, sono riusciti a portare via alcune stecche di sigarette e gratta e vinci. Hanno fatto un bel danno. Dalle telecamere si vede che sono le stesse sagome del precedente furto: due persone, una con il passamontagna bianco, l’altro con la sciarpa bianca, tutte e due robuste, una alta e l’altra più bassa. L’altra volta non erano due, ma tre. Si sono mossi decisi, senza alcun tentennamento. «è come se sapessero tutto della zona, quando sono entrati l’altra sera non si sono nemmeno guardati intorno, per vedere dove erano le telecamere all’interno del locale, sono andati dritti verso quella che era posizionata sopra le slot e l’hanno rotta. – spiegano dal bar -. Uno lavorava sulle macchinette, l’altro guardava se arrivava qualcuno dall’ingresso principale». I ladri hanno parcheggiato l’auto nel giardino di fianco al locale (dopo il furto sono stati trovati i segni delle ruote), hanno tagliato la rete, e si sono messi in azione. I ladri sono entrati di notte, in pratica senza lasciare segno all’esterno, hanno lavorato per svuotare le slot machine. Ci hanno impiegato diverso tempo perché erano macchine protette da un pistone e per questo erano più difficili da scassinare. Hanno aggiunto al bottino altri soldi anche portandosi via il cambiamonete. «Non se ne può più – dicono i titolari, con amarezza, pensando anche ai rischi che poteva correre la barista: – Alle 4.30 è arrivata la ragazza che lavora qui per aprire il bar. Cosa succedeva se se li ritrovava davanti?».

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