Crac Parma Fc, niente sequestro di beni per Ghirardi & Co.

Crac Parma Fc, niente sequestro di beni per Ghirardi & Co.

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Sotto la gestione di Tommaso Ghirardi la situazione del Parma Fc non era così grave da determinare il fallimento. Lo stato dei conti è diventato irreversibile solo dal novembre 2014. Questa la tesi del super perito Renato Santini, accolta dal tribunale delle imprese di Bologna, presieduto dal giudice Anna Maria Rossi, che ha rigettato la richiesta di sequestro conservativo dei beni per 60 milioni di euro avanzata dai curatori fallimentari della società sportiva Andrea Anedda e Alberto Guiotto. Questi ultimi, oltre a Ghirardi, avevano citato in giudizio anche i dirigenti Pietro Leonardi, Susanna Ghirardi, Arturo Balestrieri, Silvia Serena, Roberto Giuli, Giuseppe Scalia, Roberto Bonzi, Andrea Zaglio, Ottavio Martini, Mario Bastianon, Francesco Sorlini, Maurizio Magri, Osvaldo Francesco Maria Riccobene, Giovanni Schinelli, Alberto Volpi e Alberto Rossi.

Per il momento, quindi, nessun sequestro dei loro beni. Una posizione, questa, che potrebbe stravolgere anche le posizioni in sede penale. Tutto si gioca sulla data in cui il Parma Fc è perduto. Secondo i curatori fallimentari nel novembre 2013, secondo il perito del tribunale delle imprese un anno dopo.

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