L’Istituto Studi Verdiani trasloca alla Casa della Musica

L’Istituto Studi Verdiani trasloca alla Casa della Musica

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Palazzo Cusani sarà la nuova sede dell’Istituto nazionale di Studi Verdiani. L’inaugurazione si terrà mercoledì 16 novembre, alle 15.30, alla presenza dell’assessore alla Cultura Laura Maria Ferraris. Nella nuova sede, alla Casa della Musica, è già disponibile il grande patrimonio di lettere, volumi, immagini e documenti verdiani in possesso dell’Istituto. Alle 17 il Quartetto d’archi della Filarmonica Toscanini (Mihaela Costea e Caterina Demetz violini, Carmen Condurviola, Diana Cahanescu, violoncello) eseguirà un concerto con musica di Antonin Dvořák e Wolfgang Amadeus Mozart.

Il trasferimento nella nuova sede della Casa della Musica, secondo Nicola Sani, presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Verdiani, “rappresenta una svolta importante nella storia di uno dei principali centri di documentazione e ricerca musicologica internazionali, interamente dedicato alla produzione di Giuseppe Verdi”.

L’Istituto, attivo con le sue numerose pubblicazioni scientifiche e la rivista Studi Verdiani, e coordinatore dell’Edizione nazionale dei carteggi e dei documenti verdiani su incarico del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, coniuga la propria tradizione di istituzione scientifica e musicologica dedicata allo studio del patrimonio verdiano con le potenzialità di una nuova struttura che sfrutta le tecnologie e le forme di comunicazione audiovisiva per dialogare con la realtà dell’interpretazione e della rappresentazione verdiana contemporanea. “L’obiettivo – dice Nicola Sani – è rendere la nostra istituzione sempre più inserita nel tessuto della produzione culturale della città di Parma, città simbolo per la figura e l’opera di Giuseppe Verdi. Facendone così un centro di studi e divulgazione di rilevanza internazionale aperto al mondo della scuola e alle nuove generazioni, capace di operare in stretto collegamento con le principali istituzioni internazionali attive in questo settore, nella convinzione che i grandi giacimenti archivistici culturali rappresentano oggi non solo una risorsa imprescindibile per lo studio e la trasmissione della nostra memoria storica, ma costituiscono una fonte inesauribile di incentivo per la produzione artistica e per la nuova creatività”.

L’Istituto nazionale di studi verdiani, nato a Parma nel 1959 per iniziativa di Mario Medici, è dal 2002 fondazione di diritto privato. Dal 1982 al 2012 è stato diretto da Pierluigi Petrobelli, poi da Emilio Sala e dal 2016 da Alessandra Carlotta Pellegrini. L’Istituto ha lo scopo di tutelare, valorizzare e diffondere attraverso un’ampia serie di iniziative e pubblicazioni l’opera e la personalità di Giuseppe Verdi, figura centrale nella cultura nazionale ed internazionale dell’Ottocento, la cui opera gode tuttora di una ininterrotta fortuna. Le attività di studio e di ricerca promosse dall’Istituto si realizzano attraverso le sue strutture (Biblioteca, Archivio della corrispondenza verdiana, Archivio visivo, Discoteca), attraverso l’edizione di periodici e di volumi, l’organizzazione e la realizzazione di convegni e incontri di studio, corsi in collaborazione con le università ed altri enti culturali, audizioni discografiche, allestimenti di mostre e attraverso il Premio internazionale Rotary Club di Parma “Giuseppe Verdi”, rivolto a giovani studiosi.

 

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