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In Italia per motivi umanitari, arrestato dalla Polizia per due rapine a Parma

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In carcere dallo scorso giugno per tentata rapina al market Picard di via Spezia, Carlos Banabas Ehiabhi, 30 anni, origini Nigeriane, in Italia con un permesso di soggiorno per motivi umanitari, ha ricevuto un altro ordine d’arresto per rapina aggravata e lesioni.

Sarebbe stato lui, alle 23 circa del 14 giugno scorso, a rapinare un ragazzo di 29 anni che si era recato allo sportello postamat delle Poste. A scoprirlo, in seguito alle indagini effettuate e mettendo insieme i vari tasselli, gli agenti delle volanti della Polizia.

La vittima aveva raccontato agli agenti che mentre stava effettuando un prelievo allo sportello bancomat, aveva notato un individuo di colore aggirarsi vicino alla sua autovettura e, insospettitosi, decideva di interrompere l’operazione per tornare verso la sua auto e allontanarsi.

ehiabhi

Arrivato davanti alla portiera, lo straniero con fare minaccioso, intimava alla vittima di consegnargli i soldi che aveva prelevato. La vittima rispondeva di aver effettuato solamente un estratto conto e lo straniero iniziava a colpirlo con calci e pugni intimandogli di consegnare il denaro che aveva.

polizia-volante

La vittima consegnava i 15 euro che aveva in tasca ma lo straniero, non contento, estraeva da sotto la maglia una pistola, puntandola allo stomaco della vittima intimandogli di consegnare il proprio telefono cellulare e di recarsi al bancomat a prelevare la somma di 100 euro.

La vittima impaurita da quanto accaduto, prelevava dal bancomat la somma richiesta mentre il rapinatore rimaneva ad attenderlo accanto alla sua auto. Consegnate le due banconote da 50 euro, lo straniero gli gettava a terra il telefono e fuggiva a piedi facendo perdere le proprie tracce.

La vittima era costretta poi a recarsi al Pronto Soccorso per farsi medicare. La prognosi è stata di 8 giorni.

Un rompicapo trovare quell’uomo. Tra l’altro suscitava timore il fatto che fosse armato di una pistola.

Alle 12 circa del 23 giugno, però, al 113 è arrivata la segnalazione di un tetentativo di rapina al Picard di via La Spezia 72/A. Il rapinatore ha sorpreso l’addetta mentre si trovava nei pressi della cassa, le ha detto di consegnare i soldi e davanti al suo tentennamento ha tirato fuori dalla cintola dei pantaloni la pistola a tamburo. L’ingresso nel negozio di un cliente, però, ha convinto il rapinatore a desistere e a fuggire.

La descrizione meticolosa del giovane rapinatore – di colore, alto 1,75, maglia o camicia a maniche lunghe ed  armato di pistola.

Sul posto sono arrivate volanti e auto della Sezione Antirapine della Squadra Mobile che hanno notato il giovane a poche centinaia di metri dal supermercato. Alla vista della volante, lo straniero si è dato alla fuga in direzione di uno stradello interno di via La Spezia, iniziando a scavalcare le recinzioni dei condomini che via via incontrava durante la fuga. Ma la fuga è durata poco, bloccato ed immobilizzato lo straniero è stato identificato come il nigeriano Carlos Banabas Ehiabhi.

Nello zaino che lo straniero portava in spalla c’erano una pistola a tamburo “a salve” in metallo cromato (priva del tappo rosso nella canna) con impugnatura in legno marrone chiaro, marca Magnum calibro 380/9mmK, munita nel tamburo di 6 cartucce a salve. Oltre al cappellino con visiera, tipo baseball e la sciarpa utilizzata per coprirsi il volto. Diversi i precedenti per ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e spaccio di stupefacenti.

La vittima poi ha riconosciuto il rapinatore tra le foto inserite in un fascicolo fotografico. Il nigeriano è così finito in carcere per tentata rapina pluriaggravata e rinchiuso nel carcere di via Burla.

Ma le analogie con il racconto del 29enne rapinato alle Poste di via Pastrengo erano diverse e il sospetto che fosse lo stesso uomo ha subito preso gli agenti di Borgo della Posta.Anche il giovane è stato quindi convocato in Questura per vedere il fascicolo fotografico, davanti al quale il 29enne non ha avuto dubbi nell’indicare in Carlos Barnabas Ehiabhi l’uomo di colore al quale aveva dovuto consegnare 115 euro. Per il nigeriano è quindi scattata la denuncia per rapina pluriaggravata e lesioni personali e, nei giorni scorsi, è stato raggiunto, per questo episodio, da ordinanza di custodia cautelare in carcere, notificatagli dagli investigatori della Sezione Antirapine direttamente in via Burla dove si trova tuttora ristretto.

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