Movimento 5 Stelle, nuovo regolamento condanna Pizzarotti

Movimento 5 Stelle, nuovo regolamento condanna Pizzarotti

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La questione Movimento 5 Stelle, comunque vada, a Parma è un caso chiuso. Il bollo – se ce ne fosse stato ancora bisogno – lo ha messo lo stesso Beppe Grillo con l’Italia a 5 Stelle, la manifestazione che si è svolta a Palermo per dare il via alla agognata conquista del Paese. Ormai la questione Federico Pizzarotti è infatti poco più che gossip politico, con il primo cittadino di Parma scaricato da tutti. E non a maggio scorso quando è arrivata la sospensione “sine die” – vero e proprio casus belli per il benservito finale – bensì almeno due anni prima, quando il Grillo parlante ha smesso di farsi sentire dalle parti di Piazza Garibaldi.

Poco importa anche come andrà a finire il voto on line sul nuovo “regolamento” dei 5 Stelle. La consultazione prenderà il via martedì 27 settembre per “decidere se e quali modifiche apportare al Non Statuto e al Regolamento del Movimento 5 Stelle”, e si concluderà il 26 ottobre. Per quanto riguarda le espulsioni, infatti, ci sono due possibilità di scelta: da 1 a 12 mesi, oppure da 1 a 24 mesi. In un caso o nell’altro, Pizzarotti non sarebbe più il candidato dei 5 Stelle alle prossime Amministrative del 2017. Ma questo dato era già assodato dai comportamenti non certo da statisti di Luigi Di Maio e company.

Oltre alle “gravi violazioni dei doveri previsti dal presente regolamento”, una delle cause che conduce dritto alla sospensione dal Movimento è la seguente: “se eletti ad una carica elettiva, per gravi violazioni degli impegni assunti all’atto di accettazione della candidatura”. Qui sembra ci sia puzza di spazzatura, pardon di inceneritore. L’apertura del quale – affamato o no – ha portato Grillo ad abbandonare Parma e il suo Capitan Pizza già nel 2014.

E non sembra importare molto ai vertici del Movimento che un qualsiasi regolamento non può avere efficacia retroattiva, andando a colpire chi ha eventualmente commesso le violazioni prima  della sua entrata in vigore. In certi ambienti, come si ampiamente dimostrato nei fatti, alle regole si preferiscono doppiopesismo ed opportunismo.

Insomma, comunque vada, il re è nudo. Pizzarotti è solo si, ma non troppo. Perché se è vero che il sindaco ha cambiato idea sull’inceneritore, è anche vero che i suoi consiglieri di maggioranza lo hanno sempre seguito fino al punto – di recente – di autosospendersi per solidarietà al primo cittadino. Scoprendo pure che nessuno – ai vertici, direttorio compreso – li ha presi in considerazione. Forse perché già da prima non li consideravano più pentastellati. Quindi, la via ventilata dal sindaco Pizzarotti, ovvero la lista civica, appare ormai l’unica possibile. E i suoi consiglieri – fatta la tara con quanti, dal presidente Marco Vagnozzi al capogruppo Marco Bosi, hanno già da tempo annunciato il ritiro dalla politica attiva – potrebbero già essere i primi candidati.

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