Ammenda di 90 mila euro per Marco Ferrari dalla FIGC

Ammenda di 90 mila euro per Marco Ferrari dalla FIGC

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ferroMarco Ferrari, vicepresidente del Parma Calcio 1913 ed ex azionista del Parma Fc (club fallito nel marzo 2015) si è visto recapitare  una multa di 90 mila euro dalla Figc per il crac della società guidata da Tommaso Ghirardi.

Ferrari – che ha fatto parte del cda del Parma Fc come socio di minoranza dal 2009 al 2013 – secondo la giustizia sportiva ha “contribuito alla cattiva gestione e al dissesto economico-patrimoniale del Parma FC.

A Ferrari è stato anche contestato di avere omesso “di richiedere agli amministratori esecutici di escutere la garanzia rilasciata alla società Parma FC da parte di Eventi Sportivi e dai suoi soci, con l’aggravantre di avere agito in conflitto di interessi”.

Il dirigente ha chiesto l’applicazione dell’articolo 32 sexies del codice di Giustizia Sportiva che prevede un accordo tra le parti per evitare il deferimento. Da qui il pagamento della somma di 90mila euro per chiudere il procedimento.

Il Comunicato del Parma In relazione alle notizie riguardanti sanzioni della Procura Federale a carico di ex amministratori, sindaci e soci, ritenuti a diverso titolo dalla stessa Procura responsabili del fallimento del Parma F.C. e che verranno a breve chiamati a rispondere della propria condotta davanti al Tribunale Sportivo, Parma Calcio 1913 chiarisce che nessun provvedimento di deferimento relativo al Crac Parma FC riguarda o coinvolge  il Vice-Presidente di Parma Calcio 1913, Marco Ferrari.

Come noto, l’imprenditore parmigiano ha ricoperto la carica di consigliere senza alcuna delega operativa di Parma FC sino al 1 Ottobre 2013, data in cui Ferrari si è dimesso dal CDA di Parma FC per interruzione del rapporto di fiducia verso l’azionista di maggioranza e gli amministratori operativi.

Specificatamente Ferrari non ha partecipato in alcun modo né alla predisposizione né all’approvazione del bilancio di esercizio di Parma FC al 30 Giugno 2013 e successivi, né  tantomeno alle operazioni di cessione del Marchio e dei contratti di sponsorizzazione alla controllata Parma Brand, tra le principali operazioni al vaglio della Magistratura Sportiva e non solo.

Per consolidata prassi giurisprudenziale, in caso di fallimento di società sportive, vengono svolte indagini dalla Procura Federale nei confronti di tutti gli amministratori in carica (ancorch? privi di deleghe) nel biennio precedente.

A conclusione delle indagini svolte dalla Procura Federale, a diverso titolo, nei confronti di oltre venti persone, la Procura Federale nelle scorse settimane ha richiesto l’archiviazione – riconoscendo la totale estraneit? di Ferrari ai fatti – per ogni ipotesi di contestazione relativa al  Bilancio Parma FC al 30 Giugno 2013 e successivi, Operazione Parma Brand e cessione dei Marchi,  Support Letter da parte Eventi Sportivi.

La Procura Federale e l’Avvocato del Parma Calcio 1913 Michele Belli si sono invece accordati – con il parere favorevole della Procura Generale dello Sport e “senza che ci possa costituire in alcun modo un riconoscimento di responsabilità ” –  rispetto  all’ipotesi di  “non aver vigilato, sino al momento di cessazione dalla carica, sull’esercizio delle deleghe da parte degli amministratori esecutivi, con particolare riferimento alle condotte contestate ai Signori Tommaso Ghirardi e Pietro Leonardi” e all’ipotesi di  “avere omesso la richiesta di convocazione dell’Assemblea Straordinaria dei soci”, per l’applicazione di un’ammenda nei confronti di Ferrari, non procedendo al deferimento dello stesso nell’ambito del procedimento relativo al fallimento del Parma FC, che prosegue davanti al Tribunale Sportivo per tutti i soggetti deferiti dalla Procura Federale e per i quali saranno presumibilmente richieste pesanti squalifiche.

La completa uscita dal procedimento di Ferrari senza nemmeno una giornata di squalifica, rispetto sia alla gravità dei molteplici fatti contestati agli organi amministrativi e di controllo nelle complesse vicende

che hanno portato al fallimento di Parma FC sia all’orientamento giurisprudenziale della stessa Procura Federale, tradizionalmente estremamente rigida – sino ai limiti della responsabilità oggettiva –  nei confronti di tutti gli amministratori in carica nel biennio precedente ancorché privi di deleghe operative, rappresenta un primo, piccolo passo in avanti nell’accertamento delle reali  e specifiche responsabilità del fallimento del Parma FC”.

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