Bracconieri nel Po sorpresi a Colorno da Polizia provinciale e Forestale

Bracconieri nel Po sorpresi a Colorno da Polizia provinciale e Forestale

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Pesca frodo fiume Po
La rete sequestrata

Cinque verbali amministrativi elevati nei confronti di altrettanti pescatori di frodo, una rete professionale ed altri attrezzi per la pesca sequestrati. Questo il bilancio di una operazione degli uomini della Polizia provinciale, portata a termine in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e finalizzata al contrasto del bracconaggio ittico nel Po. E’ stato un pescatore sportivo a far scattare l’operazione, con una segnalazione alla stazione del Corpo Forestale di Colorno che indicava la presenza in zona di pescatori di frodo. L’appostamento notturno nella zona rivierasca del Po ha così sorpreso un gruppo di pescatori di frodo in attività.

Polizia provinciale e Corpo forestale, nel corso dell’operazione, hanno elevato cinque verbali amministrativi per pesca senza licenza ed uso di attrezzi vietati, e hanno sequestrato una rete professionale – un “tramaglio” – e altre attrezzature da  pesca.

“Il problema del bracconaggio ittico, un tempo marginale, sta diventando sempre di più una delle nuove emergenze che caratterizzano il nostro contesto rurale, soprattutto all’ambito fluviale del Po – spiega il presidente della Provincia Filippo Fritelli­ -. Solo pochi anni fa le violazioni in materia di pesca risultavano essere il frutto delle bravate di qualche pescatore sprovvisto di autorizzazione. Oggi assistiamo invece ad una vera e propria “invasione” da parte di gruppi organizzati di cittadini provenienti principalmente dall’Est Europa, che effettuano autentiche razzie di pesce d’acqua dolce in modo massiccio ed indiscriminato.”

Gli strumenti utilizzati da questi pescatori tra l’altro sono del tutto illegali e vanno dagli elettro-storditori alle reti di grandi dimensioni che sono in grado di sconvolgere l’intero ecosistema del fiume. La Polizia provinciale, quindi, da quest’anno sta operando anche con servizi notturni, spesso in collaborazione con il Corpo Forestale e le altre forze di polizia.

“Ma intendiamo fare di più: abbiamo chiesto alla Regione Emilia-Romagna di avviare un progetto di collaborazione con la Provincia di Parma per sostenere le attività di contrasto al fenomeno – afferma il presidente Fritelli -. Il progetto, che è stato positivamente valutato dal presidente della Giunta regionale e che coinvolge anche la Provincia di Piacenza, prevede di sostenere, con mezzi ed attrezzature adeguate, l’incremento delle attività della Polizia provinciale, rafforzando anche i rapporti con le associazioni dei pescatori e ambientaliste”.

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