Autorità anticorruzione: inceneritore privato, Iren paghi 2 milioni al Comune. E le...

Autorità anticorruzione: inceneritore privato, Iren paghi 2 milioni al Comune. E le carte finiscono in Procura

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Buone notizie per il Comune di Parma: incasserà altri 2 milioni di euro. A pagare dovrà essere Iren Spa. Si tratta degli oneri urbanizzazione dovuti per la realizzazione del termovalorizzatore di Uguzzolo. Il forno che il Movimento 5 Stelle vorrebbe chiudere prima possibile. A sostenerlo è l’Anac, l’Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. La quale – nella sua relazione sull’attività 2015 – ritiene che l’inceneritore è un’opera privata di interesse pubblico e pertanto soggetta agli oneri di urbanizzazione. L’investimento, deciso ai tempi di Enia, società a maggioranza pubblica, è stato poi realizzato da Iren, gruppo privato quotato in Borsa. L’Anac ha inoltre inviato le carte alla Procura della Repubblica di Parma e a quella presso la Corte dei Conti dell’Emilia Romagna per le eventuali azioni di competenza. Il nodo da sciogliere, in sostanza, è se il mancato pagamento degli oneri di urbanizzazione rappresenti o meno un danno per l’erario.

Inoltre, come ben si sa, la convenzione che lega Iren al territorio per la gestione dei rifiuti è già scaduta da tempo, pertanto Atersir, l’agenzia regionale che si occupa di rifiuti ed acqua, dovrà indire prima possibile una gara d’appalto per il nuovo affidamento.

Sulle conclusioni dell’Anac, si erano già registrate scintille, nel giugno scorso in consiglio comunale, tra il pentastellato di opposizione Mauro Nuzzo e il sindaco Federico Pizzarotti. La questione era relativa alla rete per il teleriscaldamento, dopo la comunicazione dell’Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone, secondo la quale l’infrastruttura è di proprietà comunale e non di Iren, che l’ha invece utilizzata senza riconoscere nulla all’ente. Una posizione che secondo Nuzzo potrebbe configurare un danno erariale. Per il sindaco Pizzarotti, però, Nuzzo “ignora” la pratica amministrativa. Il sindaco ha infatti spiegato che in seguito alla nota dell’Anac ci sono stati diversi contatti e altri ce ne saranno anche con l’Autorità per l’Energia e l’Antitrust. Allo stato dei fatti, però, ha sottolineato Pizzarotti, “la rete è stata costruita da privati” ed è quindi loro. In caso contrario, Iren si rivolgerebbe al giudice e il Comune rischierebbe di dover pagare 80-100 milioni per acquistare la rete.

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