“Io, fallita per colpa del gioco d’azzardo”. Sempre più vittime di ludopatia...

“Io, fallita per colpa del gioco d’azzardo”. Sempre più vittime di ludopatia anche a Parma

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slot 2“Ho iniziato ad andare a giocare al Bingo per divertimento, poi ho scoperto in quel locale le VLT ed ho provato a giocarci. All’inizio pochi euro per divertimento, ma poi ho aumentato sempre di più. Non riuscivo a pensare ad altro e a trovare i soldi per giocare, anche 2 o 3 mila euro al giorno”.

Così Sara – un nome di fantasia ovviamente per tutelare una donna che a Langhirano combatte ancora per vincere il vizio – svela per la prima volta il suo incubo. Quello che è iniziato come un innocuo gioco, un passatempo al termine di dure giornate di lavoro, diventato ben presto una spirale senza fine.

“Sono arrivata a farmi dare i soldi con interessi alti pur di giocare – racconta ancora Sara -. Avevo un’azienda a Langhirano che è fallita poichè non pagavo più i fornitori”. I soldi servivano tutti per il gioco. E non bastavano neppure. Debiti su debiti, fino a toccare, a raschiare il fondo. A non aver più pace.

“Oggi dopo essere stata in cura da uno psichiatra ho smesso, soprattutto per il bene di mio figlio – conclude la donna -. Se ripenso a quel periodo mi vedo quasi posseduta da una forza superiore. In ogni caso l’ho pagata cara: non ho più l’azienda e ho trovato un lavoro per 500 euro al mese, un quinto di quanto guadagnavo prima”.

L’esempio di Sara e di molti altri è lampamte, ma non basta a spegnere il desiderio compulsivo di tanti. Quel diavoletto dietro l’orecchio continua a ripetere sempre: “vedrai che adesso vinci”, “tranquillo, tanto smetti quando vuoi”… Un inganno che per alcune decine di parmigiani si è trasformato in rovina, costretti a far ricorso alle cure di specialisti. Anche al Sert di Parma, dove ogni giorno combattono contro la dipendenza dal gioco per la quale non c’è cura.

“In molti arrivano tardi al Sert poichè loro stessi fanno fatica a vedersi come drogati del gioco. In Italia esistono delle strutture di recupero molto efficaci, anche se va sottolineato che la disintossicazione dal gioco d’azzardo è lunga e costellata di ricadute. Infatti in ogni angolo di qualsiasi città si trovano strumenti di gioco pericolosi per i soggetti ludopatici. Negli ultimi due anni sono aumentati di parecchio e oggi sono davvero un piccolo esercito”, spiega una psicologa che a Parma combatte ogni giorno contro questa piaga.

grattaEd in effetti ha ragione: i gratta e vinci spuntano come funghi in molti esercizi commerciali – persino al supermercato – e rappresentano la modalità di gioco preferita dagli anziani. Poi basta entrare in un qualsiasi bar e ci si imbatte subito nelle slot machines, quelle a moneta, le comma A, che danno come vincita massima 100 euro. Queste, insieme alle VLT, le slot nelle quali si infilano le banconote e danno come vincita massima 5 mila euro, sono le più pericolose per il gioco compulsivo poichè risultano ipnotiche e tanta gente perde il senso del tempo e del denaro. Le VLT si trovano nei centri di gioco specializzato, come il Bingo, nella sala di viale Osacca, in quella di via Emilia Est, al semaforo di viale Mentana in fondo, in via Fleming, in una laterale di via Savani ed in alcune agenzie di scommesse.

Proprio qualche settimana ne ha fatto le spese anche un barista di Fontanellato, preso a bottigliate in testa e a pugni da un cliente sulla quarantina, un camionista, solo per aver osato chiedere più volte di andare via perché era ormai l’ora di chiusura.

Meno pericolose, ma da utilizzare con cautela sono le scommesse sullo sport e sui cavalli. A Parma ci sono almeno 6 agenzie specializzate, in viale Fratti, in viale dei Mille, a San Pancrazio, nella zona ex Salamini, in via Emilio Lepido e in viale Venezia oltre una a Salsomaggiore. Qui la maggior parte della gente arriva nel fine settimana.

Ma tanto gioco ha finito per creare problemi anche a chi del gioco ne ha fatto ul lavoro. “Una volta le cose andavano meglio – ammette Terenzio Trentini, proprietario dell’agenzia storica di viale dei Mille -. Ma l’offerta di giochi divenuta selvaggia ci ha portato via molta gente ed il volume degli affari è diminuito, anche perchè si è passati da 1 sala a cinque, che onestamente sono troppe per una città come Parma”.

giocParma è anche la città delle partite a carte, anche se ormai si sono rarefatte. Un tempo non troppo lontano si facevano partite con un piatto di diversi milioni di lire: concia conchino e sbarazzino erano i giochi che andavano per la maggiore. E tanta gente, anche allora, si è rovinata. Tra un asso di cuori ed un due di picche.

Ma cos’è davvero il gioco d’azzardo patologico? Quello che qualcuno chiama anche azzardopatia o più  impropriamente ludopatia? Per gli specialisti è un disturbo del comportamento che di fatto fa venir meno il controllo degli impulsi. Dal 2013 il gioco d’azzardo compulsivo è stato inquadrato nella categoria delle cosiddette “dipendenze comportamentali”. Come per la tossicodipendenza, anche il gioco d’azzardo patologico porta alla dipendenza. E in entrambi i casi, la crisi d’astinenza si presenta come una bestia feroce da combattere. I primi campanelli d’allarme per il giocatore d’azzardo, sono l’aumento della frequenza delle giocate, il tempo crescente passato a giocare, la somma sempre più ingente spesa nell’apparente tentativo di recuperare le perdite. In poco tempo, la situazione precipita in un tunnel senza fine di debiti e di crisi nei rapporti sociali.

Ma come capire di essere diventato vittima, anzi schiavo del gioco? Il giocatore, secondo canoni psichiatrici accettati dai medici, è diagnosticato affetto dal gioco d’azzardo patologico se presenta almeno cinque dei sintomi indicati in un apposito decalogo. Eccoli:

  1. È assorbito dal gioco, per esempio è continuamente intento a rivivere esperienze trascorse di gioco, a pianificare la prossima impresa di gioco, a escogitare modi per procurarsi denaro per giocare;
  2. Ha bisogno di giocare somme di denaro sempre maggiori per raggiungere lo stato di eccitazione desiderato;
  3. Tenta di ridurre, controllare o interrompere il gioco d’azzardo, ma senza successo;
  4. È irrequieto e irritabile quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo;
  5. Gioca d’azzardo per sfuggire problemi o per alleviare un umore disforico, per esempio, sentimenti di impotenza, colpa, ansia, depressione;
  6. Dopo aver perso al gioco, spesso torna un altro giorno per giocare ancora, rincorrendo le proprie perdite;
  7. Mente alla propria famiglia, al terapeuta, o ad altri per occultare l’entità del coinvolgimento nel gioco d’azzardo
  8. Ha commesso azioni illegali come falsificazione, frode, furto o appropriazione indebita per finanziare il gioco d’azzardo
  9. Ha messo a repentaglio o perso una relazione significativa, il lavoro, oppure opportunità scolastiche o di carriera per il gioco d’azzardo;
  10. Fa affidamento sugli altri per reperire denaro per alleviare la situazione economica difficile causata dal gioco, “operazione di salvataggio”.

Nel caso si accenda una spia, il miglior consiglio è quello di rivolgersi immediatamente al Sert.

 Antonio Terraneo

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