Alfieri: mi candido per non lasciare la città in mano a Dall’Olio

Alfieri: mi candido per non lasciare la città in mano a Dall’Olio

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Tratto dalla pagina Fb di Luigi Alfieri fondatore di Parma non ho paura

Parma, 26.06.2016 - Rubrica, un parmigiano al giorno: Luigi Alfieri, 59 anni, fondatore comitato "Parma non ha paura". FOTO MARCO VASINI (copyright) Cell. 339.4333787 E-mail vasinimarco@libero.it
Parma, 26.06.2016 – Rubrica, un parmigiano al giorno: Luigi Alfieri, 59 anni, fondatore comitato “Parma non ha paura”.
FOTO MARCO VASINI (copyright)
Cell. 339.4333787
E-mail vasinimarco@libero.it

“Un fatto è certo: se Nicola Dall’Olio sarà il candidato designato dalle primarie io correrò da sindaco. Non lascerò Parma nelle sue mani. Gli chiederò conto di come ha fatto opposizione. E dovrà dare molte spiegazioni, anche su casi recenti, come la nomina di Olivieri in Ates. Su questo può contare… poi ci conteremo”. “Alle elezioni potrei partecipare io con una lista civica indipendente”

 

Noto senza sorpresa alcuna, che ancora una volta si riferisce al comitato “Parma non ha paura” in modo negativo senza citarlo (forse gli fa paura). A noi si riferisce quando dice: “ci sono movimenti civici che hanno lavorato bene in consiglio comunale ed altri che cercano di accreditarsi senza avere una storia alle spalle”. Noi siamo, secondo lui, quelli senza una storia alle spalle. E quelli che cercano di accreditarsi. Tempo prima ci aveva definito “in cerca di visibilità”, lasciando intendere attraverso rapporti col Pd.
E’ vero che il movimento Parma non ha paura è nato solo 5 mesi fa, ma in questi 5 mesi ha organizzato la camminata fotografica con 300 partecipanti (anche se la Gazzetta ha fatto cifre ben più basse, ci sono foto e riprese televisive a testimoniare le presenze) e la passeggiata del sorriso con più di 500 partecipanti; ha prodotto un libro che è stato presentato a Montecitorio alla presenza di diversi parlamentari, tra cui il responsabile sicurezza del partito di Dall’Olio (tra parentesi Emanuele Fiano sulla sicurezza la pensa ben diversamente da Nicola) ed è stato oggetto di un convegno proprio alla camera. Il comitato ha sostenuto altre iniziative nei quartieri e, soprattutto, ha portato i temi della sicurezza e del decoro urbano al centro del dibattito cittadino, spingendo le forze dell’ordine a lavorare di più e meglio e il sindaco a parlare di sicurezza dopo che questa parola non era neppure stata pronunciata nell’ultimo discorso di Sant’Ilario. Mettendo alle strette prefetto e questore.

Abbiamo inciso al punto che lo stesso capogruppo Pd nella sua intervista dice che il partito deve puntare “alle sicurezze” (anche da lui fino a febbraio scorso non avevo mai sentito questa espressione), e che “piazzale della Pace e la Pilotta (i cavalli di battaglia di Parma non ha paura) oggi in stato di degrado, potrebbero diventare il motore dello sviluppo turistico e culturale della città”. Siamo senza storia ma scoppiazzabili, dunque.

Tra le altre cose, il sottoscritto, fondatore di Parma non ha paura, è stato chiamato ad un convegno sulla sicurezza a Parma organizzato dal Pd locale (sala piena): da quella volta Dall’Olio ha cominciato la sua guerra strisciante. Non ha gradito l’invito che mi è stato rivolto e ha attaccato me e – mi è parso – la sua dirigenza con un discutibile comunicato stampa, cui la Gazzetta ha dato ampio risalto. E non si è più fermato. Cogliendo ogni occasione per punzecchiare. Non solo me. Chissà perché.

Ora rilascia questa intervista da grande stratega dove sembra dire, a) il Pd è il perno attorno cui gira la politica cittadina
b) Il Pd deve creare una alleanza con civici e forze di centro, non con Parma non ha paura, perché non ha storia (meglio non avere storia che avere una storia di sconfitte elettorali, come mi pare il caso di Dall’Olio). Analizzo i due punti.
a) In base a quali numeri e ragionamenti dall’Olio ritiene che il Pd debba essere il pivot esclusivo della politica parmigiana? In base al numero degli iscritti nei circoli cittadini? E’ sicuro che siano più numerosi dei partecipanti alla passeggiata del sorriso? Io spero di sì. Comunque, ci sa dire quanti sono? E quanti seguono lui come loro leader? Secondo me il Pd ha diritto a fare pesare i suoi voti, ma non può pensare di avere l’esclusiva delle scelte attraverso le primarie, perché, da solo, perderà ancora. E nel caso, se posso esprimere un’opinione, dispone di strateghi che sul campo hanno dato prove migliori di Dall’Olio. La domanda finale: perché i civici dovrebbero partecipare alle primarie del Pd?

b) Giusto che il Pd si allei coi civici che hanno fatto una buona opposizione (non dice chi sono secondo lui) e con eventuali altre civiche, escluse quelle senza storia. Ma i civici senza storia non hanno mai chiesto niente a Dall’Olio. E Parma non ha paura, che raccoglie supporter di varie tendenze politiche, non ha mai manifestato l’idea di scendere in campo alle amministrative. Nessuno ha mai detto che sia un soggetto politico di tipo partitico. Sono io che ho detto: potrei candidarmi. Ma come persona, e non come fondatore del comitato, e solo se non ci fossero “concorrenti” che mi garantiscono sulla sicurezza e sul decoro urbano.

Quindi, Dall’Olio può stare tranquillo. Parma non ha paura non è in campo e probabilmente non lo sarà mai; è un comitato e non un partito. Vuole fare pressione per avere una città più sicura e decorosa, non governare. Può stare sereno perché pure io come singolo cittadino non ho (ancora) deciso di scendere in campo. Ciò non toglie che voglio ricordare al capogruppo che forse il comitato – come dice lui – non ha storia, ma i suoi membri (molti dei quali spero intendano correre con me se scendessi in campo) hanno una lunga storia personale, densa di fatti, di risultati e di lavoro (mi astengo dalla polemica grillina che distingue il politico puro da chi lavora, il parassita da chi produce). Sono tutte persone della società civile che potrebbero produrre risultati migliori dei politici di lungo corso. E si noti che uso il condizionale. Potrebbero.

Dall’Olio dovrebbe sapere (uso sempre il condizionale) che la gente non ne può più dei vecchi partiti, dei politicanti di lungo corso (categoria cui appartiene) e non va più a votare perché nessun contendente parla dei suoi problemi veri, della vita quotidiana, della realtà. Magari chi ha sollevato un tema sentito come la sicurezza, che ora tutti cavalcano, porterebbe alle urne qualche migliaio di elettori in più. E anche qualcuno che affrontasse il problema delle corse dei treni ad alta velocità porterebbe elettori delusi alle urne. Qualcuno che parlasse dei topi per strada, dei bimbi fuori dall’asilo, della gestione concreta dell’immigrazione, delle vergognose modalità della raccolta dei rifiuti, delle pensioni a 600 euro al mese. Dico questo tanto per citare alcune cose tra le tante su cui noi ci battiamo.

Dunque, Parma non ha paura non va cercando popolarità perché ne ha già tanta e non va cercando una chiamata dal Pd, perché non parteciperà alle elezioni. Alle elezioni potrei partecipare io, ma con una lista civica indipendente da qualsiasi partito, Pd compreso. E io non mi sento un uomo senza storia e neppure bisognoso di popolarità. Credo che lo dimostrino chiaramente i libri che ho scritto sulla città. Il mio lavoro di giornalista. Le iniziative culturali che ho promosso. Quello che ho fatto negli ultimi mesi. Parma non ha paura continuerebbe ad esistere, guidata da qualcun altro e non sarebbe un comitato senza storia e bisognoso di popolarità, ma ricco di individui con belle storie personali, fieri, combattivi e autonomi. Senza un orientamento partitico preciso, con una missione specifica: rendere Parma più sicura e più bella. Tra i suoi membri, chi vorrà potrà seguirmi nella formazione di una civica.

Un fatto è certo: se Nicola Dall’Olio sarà il candidato designato dalle primarie io correrò da sindaco. Non lascerò Parma nelle sue mani. Gli chiederò conto di come ha fatto opposizione. E dovrà dare molte spiegazioni, anche su casi recenti, come la nomina di Olivieri in Ates. Su questo può contare… poi ci conteremo.

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