Imprenditore parmigiano raggirato da finta ditta di trasporti. Sparita merce per 400mila...

Imprenditore parmigiano raggirato da finta ditta di trasporti. Sparita merce per 400mila euro

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Un carico di prodotti elettronici per un valore di 400mila euro svanito nel nulla. Così come il padroncino che avrebbe dovuto effettuare il trasporto e il sostanzioso anticipo pagato da un imprenditore parmigiano. La storia ha del clamoroso. A raccontarla oggi è Gazzetta di Parma.

L’imprenditore parmigiano – truffato prima e derubato poi – aveva pubblicato su internet l’annuncio per la ricerca di padroncini disposti ad effettuare alcuni trasporti di merce. La telefonata è arrivata poco dopo: un uomo sui 55 anni si è presentato come il titolare di una ditta campana realmente esistente ed ha fissato l’appuntamento con l’imprenditore per la trattativa.

Una trattativa vera, fatta in ufficio a Parma, con tanto di tira e molla sul prezzo del trasporto. Concluso l’affare, ai primi di luglio si è presentato il tir pronto per caricare i circa 40 colli di merce. Oltre al 55enne – che ha persino preteso un anticipo prima di effettuare il trasporto – anche un autista. Partiti alla volta di Milano verso le 11 del mattino, dei due, del camion e, soprattutto della merce, si è persa ogni traccia.

L’ultimo contatto verso le 13, quando l’imprenditore parmigiano ha chiamato il 55enne al cellulare sentendosi dire che sarebbero arrivari dopo un quarto d’ora. Sì, ma dove? Le aziende milanesi dalle 15 hanno iniziato a chiedere conto della merce che avrebbero dovuto ricevere. L’imprenditore parmigiano ha continuato a chiamare quel 55enne, ma il cellulare è rimasto sempre spento. Alla ditta campana, invece, quel padroncino non lo conoscevano proprio. Scattata la denuncia e le opportune verifiche, anche la targa del camion partito con la merce è risultata truffaldina. Risultava rubata a un’auto.

Risultato? Merce per 400mila euro svanita nel nulla, così come l’anticipo pagato per il trasporto. La domanda, a questo punto, nasce spontanea: conviene affidarsi a internet per risparmiare qualche euro o alimentare l’economia di Parma affidandosi alle ditte locali?

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