Crac Parma Fc, deferiti venti dirigenti davanti al tribunale federale

Crac Parma Fc, deferiti venti dirigenti davanti al tribunale federale

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Il procuratore federale Stefano Palazzi ha deferito al Tribunale della giustizia sportiva tutti gli ex dirigenti del Parma Fc coinvolti nel fallimento della società sportiva. Nel mirino di Palazzi e della procura federale che ha impiegato non poco a studiare tutti gli atti, è finito innanzitutto l’ex presidente Tommaso Ghirardi (fino al 27 dicembre 2014), “per aver causato il dissesto economico-finanziario della società Parma Fc SpA con la propria gestione, improntata all’antieconomicità e concretizzatasi nella ricerca di capitali di terzi a copertura del sempre crescente fabbisogno finanziario, nonché nel fare ricorso ad operazioni tali da occultare la reale situazione di grave disavanzo patrimoniale della società, già in stato di decozione al
momento della sua cessazione dalla carica“. Medesima la motivazione che ha portato Palazzi a deferire anche Pietro Leonardi, amministratore delegato e componente del Comitato esecutivo della società fino al 9 febbraio 2015 nonché direttore generale fino al 4 marzo 2015. Pasquale Giordano, presidente del Consiglio di amministrazione dal 27 dicembre 2014 al 20 gennaio 2015, director della Società Dastraso Holding Limited e presidente del Consiglio di amministrazione di Eventi Sportivi Srl dal 27 dicembre 2014, è invece accusato di “non avere adempiuto agli obblighi assunti in data 19 dicembre 2014 di dotare delle risorse finanziarie necessarie a garantire la continuità aziendale della Società Parma FC, contribuendo al Fallimento della stessa“.
Nei guai con la giustizia sportiva anche i dirigenti che sono venuti dopo la gestione Ghirardi. Il procuratore federale ha infatti deferito anche Emir Kodra, presidente del Consiglio di amministrazione del Parma FC dal 20 gennaio 2015 al 9 febbraio 2015, “per aver omesso la convocazione dell’Assemblea straordinaria dei soci in adempimento degli obblighi previsti dall’art. 2447 del codice civile e per aver omesso di richiedere, anche con altra modalità, ai soci la ricapitalizzazione della Società in virtù degli obblighi di garanzia rilasciati a favore della Società da Eventi Sportivi Srl e dai suoi soci“. Non solo, Kodra è anche accusato di “aver omesso di comunicare alla competente Lega le variazioni intervenute nell’organo direttivo della Società Parma FC in occasione della nomina dei componenti del Consiglio di amministrazione avvenuta in data 20 gennaio 2015“.
I consiglieri d’amministrazione Susanna Ghirardi (dal 28 ottobre 2011 al 10 dicembre 2014), Alberto Volpi (dal 28 ottobre 2011 al 10 dicembre 2014), Alberto Rossi (dal 28 ottobre 2011 al 13 ottobre 2014), Arturo Balestrieri (dal 28 ottobre 2011 al 9 marzo 2014), Roberto Bonzi (dal 9 marzo 2014 al 27 dicembre 2014), Silvia Serena (dal 29 maggio 2014 al 27 dicembre 2014), Giuseppe Scalia (dal 29 maggio 2014 al 17 dicembre 2014) e Roberto Giuli (dal 29 maggio 2014 al 27 dicembre 2014), sono accusati di “aver contribuito alla cattiva gestione ed al dissesto economico-patrimoniale della società Parma FC SpA, già in stato di grave crisi al momento della cessazione dalla carica, omettendo di adempiere ai doveri di agire informata e di vigilare sull’esercizio delle deleghe da parte degli amministratori esecutivi con particolare riferimento a tutte le condotte contestate ai Signori Tommaso Ghirardi e Pietro Leonardi“.
Al consigliere d’amministrazione Giovanni Schinelli, in carica dal 28 ottobre 2011 al 29 maggio 2014, oltre alla precedente imputazione, è contestato anche di aver omesso “almeno dall’11 gennaio 2012, la richiesta di convocazione dell’Assemblea straordinaria dei soci per deliberare in merito agli obblighi previsti dall’art. 2446 del codice civile, per aver omesso di richiedere, anche con altra modalità, agli Amministratori esecutivi di escutere la garanzia rilasciata alla Società Parma FC SpA da Eventi Sportivi Srl e dai suoi soci, con l’aggravante di aver agito in conflitto di interessi“.

Deferiti, inoltre, Gabriella Pasotti, socio al 21,16% di Eventi Sportivi Srl, ed Enrico Ghirardini, amministratore unico di Carpine Srl, anche lui socio al 21,16% di Eventi Sportivi Srl, “per aver contribuito con il proprio voto, espresso tramite il proprio delegato nell’assemblea straordinaria di Eventi Sportivi Srl del 30 luglio 2014 che ha deliberato la fusione per incorporazione di Parma Brand Srl in Eventi Sportivi Srl, a consentire la creazione dei presupposti per il completamento dell’operazione di distrazione dei marchi di Parma FC e dei flussi finanziari derivanti dal contratto in essere tra Parma FC e GSport, operazione organizzata e attuata dagli Amministratori di Eventi Sportivi Srl mediante l’abusivo esercizio dell’attività di direzione e coordinamento su Parma FC e Parma Brand Srl allo scopo di incassare i crediti finanziari vantati da Eventi Sportivi Srl verso Parma FC SpA“.

Giampietro Manenti, l’ultimo presidente del Parma Fc, dal 9 febbraio 2015 al fallimento, è accusato dal procuratore federale di “non avere adempiuto all’obbligo di dotare la Società Parma FC delle risorse finanziarie necessarie a garantire la continuità aziendale, contribuendo al Fallimento della stessa“.

Nei guai con la giustizia sportiva, infine, anche i componenti del collegio sindacale del Parma Fc: il presidente Mario Bastianon (dal 24 dicembre 2012 al 27 dicembre 2014), che era a capo anche dei sindaci di Eventi Sportivi Srl, i sindaci effettivi Francesco Sorlini (dal 24 dicembre 2012 al 27 dicembre 2014, nonché sindaco effettivo di Eventi Sportivi Srl), Maurizio Magri (dal 24 dicembre 2012 al 12 agosto 2014), Osvaldo Francesco Riccobene (dal 12 agosto 2014 alla data del fallimento, nonché sindaco effettivo di Eventi Sportivi Srl). Sono tutti accusati dal procuratore Palazzi “di aver esercitato con grave negligenza i propri doveri di vigilanza sull’operato degli Amministratori in conformità alla legge ed allo statuto, sull’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento da parte di Eventi Sportivi Srl, con particolare riferimento alla cessione dei marchi e del contratto in essere con GSport, sulle operazioni poste in essere in conflitto di interessi dagli Amministratori nonché per avere omesso la richiesta di ricapitalizzazione della Società Parma FC SpA e la convocazione dell’assemblea straordinaria ai sensi degli articoli 2446e 2447 del codice civile stante l’inerzia del Consiglio di Amministrazione così come per non aver operato affinchè il socio unico ed i soci di Eventi Sportivi Srl adempissero all’obbligazione di garanzia assunta in relazione alla continuità aziendale della Società Parma FC SpA“.

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