Assemblea Upi: Brexit e il “made in Parma” gli argomenti trattati col...

Assemblea Upi: Brexit e il “made in Parma” gli argomenti trattati col ministro Galletti

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Si sta concludendo al Teatro Regio la 71° assemblea dell’Unione parmense degli industriali. Gli ospiti di quest’anno: il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.
Punto centrale della discussione sono stati i vari commenti  sulla Brexit e i possibili effetti sull’economia. Il presidente di Confindustria si è detto fiducioso: l’imprenditore italiano saprà affrontare i problemi e cogliere le opportunità.

Sulla questione europea, nel suo discorso iniziale il presidente dell’Upi Alberto Figna ha detto: “La scelta che i Paesi europei hanno di fronte in questo periodo storico non è dunque facile ma essenzialmente si riduce a due possibilità: o iniziare a risolvere questa sfida secolare con politiche nuove, anche non convenzionali, che affrontino in modo concreto, condiviso e finalmente scevro dai tanti “egoismi nazionali”, le emergenze sopra delineate o arrendersi all’inevitabile e progressivo ritorno ai vari nazionalismi”.
Figna ha indicato l’esempio della Germania, che negli ultimi 10 anni ha saputo risollevarsi grazie a un percorso di riforme.

In Italia “la ripresa è in atto ma procede troppo lentamente”. Il presidente ha ribadito anche l’importanza del progetto Ti-Bre.

BENE IL MADE IN PARMA “Nel 2015 – ha detto Figna – l’economia a Parma  è tornata a mostrare segnali di buona salute con un più 1,4% superiore alla media regionale, pari all’1,2% e a quella nazionale, pari all’1%. A fare da traino a questa buona performance è stato l’export che ha registrato una variazione in positivo del 9%, rispetto ad un incremento medio nazionale e regionale del 4%, confermando che i prodotti “made in Parma”,trovano gradimento crescente nei mercati internazionali”.

DISOCCUPAZIONE GIOVANILE “La nostra disoccupazione giovanile scenda da un 16,7% ad un 14% – aggiunge Figna parlando di lavoro, giovani e rapporto imprese-scuola -. Il lavoro da fare è ancora tanto e la “reale e leale collaborazione” fra imprese e istituzioni (dal Comune all’Università, dalla Camera di commercio alle Asl) ha permesso di avviare “progetti di sviluppo delle nostre capacità di innovazione che potranno produrre un bilancio positivo ed un innalzamento della ricchezza e qualità di vita della nostra comunità”.

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