Primarie PD per dar voce ai giovani

Primarie PD per dar voce ai giovani

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pdIn riferimento a quanto emerso dal dibattito pubblico dentro e fuori il Partito Democratico sul tema delle primarie a Parma, come iscritti ma soprattutto come giovani elettori di centrosinistra, ci sentiamo di intervenire per chiarire come le nostre idee siano sostanzialmente coerenti con quanto espresso dal segretario cittadino Lorenzo Lavagetto. In estrema sintesi: servono le primarie, servono belle primarie, servono primarie “giovani”, anche in risposta a quanto emerso dalle urne domenica scorsa.

Uno dei temi forti di queste elezioni amministrative, oltre a quello sociale, è infatti sicuramente quello generazionale: come dimostrano le analisi sul voto, in molti contesti, e soprattutto nei ballottaggi, la maggioranza del consenso dei giovani va al Movimento 5 Stelle e non al Partito Democratico. Noi, che siamo giovani, e che impegniamo il nostro tempo libero nella bella Politica – quella con la “P” maiuscola che ancora nel PD si può fare – non possiamo rimanerne indifferenti. Questo deve rappresentare un campanello d’allarme anche per noi.

Con una sostanziale differenza, però. Se per quanto riguarda le periferie – come giustamente dice Lavagetto – “vogliamo essere tra coloro che faranno suonare la sveglia a Parma”, per quanto riguarda i giovani possiamo tranquillamente affermare che la sveglia – per rimanere nella metafora – non solo l’abbiamo già fatta suonare un anno fa, ma l’abbiamo anche ascoltata.
In quest’ultimo anno, infatti, all’interno del progetto ParMap e con il Dipartimento giovani del Pd cittadino, abbiamo avviato una campagna di ascolto dei bisogni e delle problematiche degli studenti della città che ha coinvolto circa 500 tra studenti universitari e studenti medi.
Siamo stati in mezzo alla gente, abbiamo raccolto speranze e tanta voglia di futuro. Non servono grandi mezzi ma solo voglia di prendere parte a questo cambiamento che tocca la nostra generazione. Lo abbiamo fatto con uno strumento semplice ma efficace, come i banchetti davanti a tutte le scuole e davanti a quasi tutte le sedi dell’Università di Parma.
Abbiamo nei fatti praticato quotidianamente quell’ascolto, quella partecipazione, e quella apertura che ha ispirato ParMap, il lavoro del Pd cittadino, i nostri questionari e che oggi rivendichiamo con forza debba continuare ad essere tratto distintivo del nostro partito da qui alle elezioni del 2017.

A questo servono le primarie. A questo servono belle primarie.

Siamo prima di tutto giovani cittadini di Parma e sentiamo tutta la responsabilità e il diritto di tornare a far sentire protagonisti della vita pubblica tutta la nostra splendida Comunità, facendo il possibile per fare in modo che si riavvicinino non solo ai nostri candidati, ai nostri circoli, alle nostre politiche, ma ad una fase nuova, una primavera di impegno in cui praticare la partecipazione sia la più convincente risposta all’astensionismo che dilaga ma che non cambia nulla, come bene abbiamo visto a Parma in questi 4 anni.

Serve dare voce all’individuo, con le sue problematiche e richieste.

Noi giovani, che in questi mesi abbiamo contribuito a farlo, ci sentiamo in questo senso in grado di assicurare a tutti coloro che su questo tema nutrono dei dubbi che, per chi fa della Politica parte della propria vita, non vi sia soddisfazione più grande e sensazione più piacevole di quella che si prova quando si riesce a “dare voce a chi non ce l’ha”.

A questo serve la Politica.

A questo serve l’impegno di una Città intera e con essa anche del Pd.

A questo servono le primarie.

Matteo Broso, Rocco Guevara, Tito Mora, Pietro Rampini, Luca Reggiani, Fabio Trolli, Gregorio Scaffardi, Vittorio Scaffardi, Francesca Ghiretti, Manuel Marsico, Matteo Bernieri, Anna Manzini, Francesco Morici, Chiara Faraco, Manuel Marchinetti, Rocio Cortes, Victoria Oluboyo, Luigi Olivati, Egidio Cusimano, Francesco Censi

giovani iscritti del Partito Democratico della città di Parma

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