Giornata mondiale del rifugiato: 8 mila profughi accolti in regione, oltre mille...

Giornata mondiale del rifugiato: 8 mila profughi accolti in regione, oltre mille a Parma

1707
1
CONDIVIDI

rifugiatiOggi, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, la regione Emilia-Romagna ha diffuso i dati sull’immigrazione dei profughi in Italia e nella regione. Parma è tra le 7 città che hanno ospitato servizi e progetti di accoglienza per queste persone.

Sono oltre 8 mila i profughi, richiedenti o titolari di protezione internazionale o umanitaria, accolti quest’anno in Emilia-Romagna. Questi rappresentano il 6,62% dei 122 mila presenti in Italia. In regione 833 sono minorenni (782 maschi e 51 femmine).

Sono in totale 47.873 i migranti che, secondo i dati forniti dalla Prefettura di Bologna e dal ministero dell’Interno, sono sbarcati sulle coste italiane nei primi sei mesi del 2016. 1.049 di questi sono stati accolti a Parma e provincia. La città è al secondo posto, dopo Bologna, per numero di presenze.

Immagine1

In questa giornata, l’attenzione della Regione Emilia-Romagna è dedicata anche al tema della presenza di minori stranieri non accompagnati, per i quali sono necessarie misure di accoglienza più specializzate, sistemi di accertamento dell’età anagrafica più efficienti, maggiore coordinamento tra le strutture di prima e seconda accoglienza, azioni di contrasto all’accattonaggio e alla prostituzione minorile. Per questo, nel sistema regionale di accoglienza dei minori saranno potenziati gli interventi mirati alla loro autonomia, anche attraverso l’insegnamento della lingua italiana, l’inserimento nelle strutture di mediatori linguistico-culturali, la realizzazione di progetti educativi personalizzati. Oltre all’accoglienza dei migranti nelle diverse strutture ad essa destinate, l’Emilia-Romagna, attraverso l’ Accordo sottoscritto nel giugno scorso con la Prefettura di Bologna e il Terzo settore, è impegnata a sostenere la realizzazione di attività di volontariato per l’integrazione sociale dei migrati inseriti nelle strutture di accoglienza governative per richiedenti protezione internazionale.

Immagine2

Ad oggi sono stati attivati 271 percorsi individuali di volontariato, ma ne sono previsti ulteriori  entro settembre 2016: distribuiti in 21 dei 38 distretti del territorio. I settori maggiormente interessati sono la cura del verde pubblico, la manutenzione di spazi pubblici, la partecipazione ad eventi socio-culturali. A breve, saranno liquidati dalla Regione i primi contribuiti ai Comuni che hanno avviato queste attività di volontariato.

Sul versante dell’accoglienza e del coinvolgimento dei cittadini, la Regione intende promuovere alcuni progetti che prevedono l’accoglienza in famiglia di richiedenti e/o titolari di protezione internazionale; queste attività, gestite dalle locali sezioni di Caritas italiana o previste nell’ambito del Sistema nazionale di accoglienza Sprar, sono già attive nei territori di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Rimini, Cattolica.

“E’ importante oggi ricordare con molta forza e determinazione la condizione di chi è costretto a scappare da terre devastate da guerre e carestie e a chiedere asilo in Paesi lontani sperando di migliorare la propria condizione e quella dei propri cari” commenta la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e assessore al Welfare e alle politiche abitative, Elisabetta Gualmini. “L’Emilia Romagna- prosegue- è la terra dell’accoglienza responsabile e della solidarietà. Siamo convinti che solo lo scambio e l’unione tra i diversi popoli possano proiettarci verso un futuro migliore e una società più aperta e plurale”.

1 COMMENTO

  1. L’ attuale tragedia ha un nome: è la linea politica dell’Unione Europea e di altri paesi come gli Stati Uniti, responsabili delle guerre nel mediterraneo orientale, Medio Oriente e il nord Africa. Questa tragedia affonda le sue radici nel sistema capitalista, che genera povertà, sfruttamento di classe e oppressione della classe operaia e dei popoli da parte di regimi reazionari, nonché l’inasprimento delle contraddizioni imperialisti che causano guerre e interventi.
    Le guerre e interventi imperialisti condotte in Siria, Libia, Iraq, Mali ed altri paesi del Medio Oriente e Africa hanno un profondo impatto sui popoli di quei paesi, che si vedono costretti a rischiare la loro vita e a spostarsi in altre aree.
    Non si può risolvere il problema delle ondate migratorie senza affrontare le cause che lo creano. Filo spinato, Frontex e resto delle misure repressive servono solo per aumentare il numero di morti ed i prezzi che fanno pagare i trafficanti di schiavi.
    I governi del cosiddetto ” Sud ” Europeo, che si tratti di ” destra ” o di ” sinistra “, hanno un’enorme responsabilità, dato che sono coinvolti in questo crimine e nei piani imperialistici della Nato e dell’UE.
    Noi lottiamo affinchè si mettano in pratica misure di soccorso, che i governi garantiscano immediatamente l’esistenza di centri di accoglienza temporanea degni per i profughi e che li forniscono di documentazione per poter viaggiare ai loro veri paesi di destinazione. Dobbiamo sfidare i regolamenti di Dublino e il trattato di Schengen.
    Infine, vogliamo sottolineare che questo argomento non può essere affrontato senza ricercarne le cause. È necessario rafforzare la lotta dei nostri popoli contro gli interventi imperialisti dell’Ue e della Nato, e contro lo stesso sistema capitalista corrotto.

    Partito Comunista di Grecia (KKE)
    Partito Comunista in Italia(PC)
    Partito Comunista di Malta (PCM)
    Partito Comunista dei Popoli di Spagna (PCPE)

Lascia una risposta: