Pizzarotti e la democrazia

Pizzarotti e la democrazia

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Federico Pizzarotti non sa assolutamente come funzioni la democrazia, tanto meno la macchina comunale. Non conosce la differenza fra indagini giudiziarie e l’atto dovuto di chiarezza alla città, ai cittadini, alle persone che lo hanno votato ma anche quelli che deve rappresentare per suo mandato.

Non ce ne frega nulla dei suoi problemi con il suo non-partito che applica un non-regolamento a un non-sindaco.

Chiarisca la sua vicenda da indagato per abuso d’ufficio con la Procura, è un suo dovere. E’ suo diritto essere assistito da un avvocato. In caso decidesse di non presentarsi le indagini e l’eventuale processo andranno avanti comunque, in contumacia. Non è una scelta del sindaco che, forse non ha capito che non comanda lui, non ha potere sulla Procura della Repubblica.

Pizzarotti non rappresenta più una gestione, ai termini di legge ha il potere di firma ma null’altro. Il Sindaco doveva rendere conto dell’avviso di garanzia a metà di febbraio, qualche giorno per pensare a come difendersi gli era concesso ma non due mesi abbondanti. Pizzarotti si è nascosto, scappa come fa sempre sui temi importanti o quando si deve rispondere a qualcuno.

Pizzarotti ha buttato la democrazia nel cesso e poi ha tirato lo sciacquone dicendo “risponderò solo a una domanda del capogruppo di maggioranza”, nessun’altra domanda è stata concessa. Per questo l’Opposizione è uscita, perché tutto ciò che concerne il governo della città deve essere discusso e trattato nel suo piccolo parlamento, il Consiglio.

Pizzarotti provi a capire, visto che non ci riesce, che non avremmo chiesto dei fatti e degli atti di indagine. Le avremmo porto qualche domanda per comprendere meglio la politica perseguita, questo è il nostro ruolo. Noto che non lo ha ancora capito dopo quattro anni.
Si dice sereno, Pizzarotti, fossi in lui non lo sarei. #StaiSerenoPizza

Giuseppe Pellacini
Capogruppo Consiglio Comunale Unione di Centro (UDC)

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