Unioni civili e ferita democratica

Unioni civili e ferita democratica

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Signor Direttore,

Renzi e il Partito Democratico stanno portando l’Italia su una brutta china. Il ricorso continuo al voto di fiducia da parte del governo, addirittura su temi etici, sta umiliando in modo insopportabile il parlamento. Ricordiamo che siamo in una repubblica parlamentare. Il rafforzamento del potere esecutivo, per garantire una più snella governabilità, è sì un valore, ma non portato avanti in modo così arrogante, specialmente alla vigilia di un referendum che riguarda punti importanti della nostra carta costituzionale.

Recenti sondaggi, però, sorprendentemente, stanno dando in vantaggio i “no”, per la prima volta. Potrebbero esserci delle sorprese. Il palazzo non ha fatto i conti col popolo. L’area centrista, dal canto suo, continua nella sua opera di inetto vassallaggio verso il “principe” fiorentino, arrampicandosi sugli specchi con giustificazioni degni della sofistica, ma aumentando in questo modo la distanza col proprio elettorato storico e in particolare col popolo del Family Day che non si sente per nulla rappresentato da quelli che avrebbero dovuto essere i propri referenti storici.

La legislazione sulle convivenze, scelta squisitamente privata, è stata dal premier forzata verso il diritto pubblico con l’imposizione della “fiducia” parlamentare proprio perché Renzi non era del tutto sicuro del voto, prima dei senatori, e ora dei deputati. Ricordiamoci che i parlamentari sono dei “nominati” dalle segreterie dei partiti. Questo conferma che su questi temi, come le politiche familiari, l’Italia stia subendo forti pressioni sia dall’Europa che da oltre Atlantico. L’ideologia di genere non nasce dal popolo italiano, ma è decisamente, materia di importazione. Renzi ha in questo modo dato la sua “prova d’amore” ai poteri forti che attualmente stanno governando il mondo e presso cui cerca in tutti i modi di accreditarsi.

A questo punto la questione etica, o bioetica che sia, si sta inevitabilmente saldando con la questione democratica. Il motto “la democrazia o sarà cristiana o non sarà” risulta quanto mai attuale. Guai a scindere il legame fra valori e democrazia! Le due cose vanno di pari passo. La secolarizzazione forzosa renziana, di matrice relativista, e il suo scollamento progressivo dalle radici cristiane del popolo italiano non promettono nulla di buono per la democrazia del nostro paese. Ma, attento Renzi, perché “chi troppo in alto sale…”

Glauco Santi

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