“Io non avevo l’avvocato”, 100 giorni in prigione da innocente. Mario Rossetti...

“Io non avevo l’avvocato”, 100 giorni in prigione da innocente. Mario Rossetti si racconta

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evento intesa 2Dietro le sbarre per 100 giorni e ai domiciliari per 8 mesi fino a quando i giudici, in primo grado, non lo assolvono perché estraneo ai fatti. Questa la sorte di Mario Rossetti, fino al 2005 direttore amministrativo e finanziario di Fastweb, che da innocente ha dovuto scontare una pena per frode fiscale da due miliardi di euro ai danni di Fastweb e Telecom Sparkle.

Laureato in Economia, padre di tre bambini, un master ad Harvard ed esperienze professionali anche al Banco di Roma, Benetton e Omnitel, Mario Rossetti ha raccontato il suo incubo a Parma, durante la presentazione del suo libro “Io non avevo l’avvocato” , lo scorso 7 maggio, all’Oratorio Novo della Biblioteca Civica. L’evento, che fa parte del progetto “Incontro alla Cultura” è stato organizzato dall’associazione Intesa San Martino.

“Certe cose non dovrebbero succedere. Io ho sempre detto che se ci sono dei dubbi è giusto chiarirli, però dopo un anno di custodia cautelare prima della condanna non c’è alcun risarcimento economico che tenga” – spiega Rossetti, in attesa, il 25 maggio, della decisione dei giudici in appello. I pm, infatti, hanno impugnato la sentenza di primo grado e “ancora oggi mi devo preoccupare di cosa potrà succedere” – continua.

L’incubo di Rossetti inizia il 23 febbraio 2010. Le Fiamme Gialle fanno irruzione in casa e portano via tutto. Lui finisce in manette, la moglie e i tre figli restano senza un euro. “Amici e gente per bene ci ha aiutati” – racconta Rossetti, che a proposito del titolo scelto aggiunge: “Se sei una persona tranquilla, che non ha problemi con la legge, non pensi minimamente di aver bisogno di un avvocato per difenderti”.

“È un peso spiegare il tutto a chi non mi conosce – prosegue -. I giornali hanno una grande responsabilità ma le buone notizie non trovano sempre lo stesso spazio di quelle brutte. Il libro mi ha aiutato molto, e da un anno mi sta consentendo anche di conoscere altre persone che hanno avuto problemi simili con la giustizia”.

“Nessuno ti può restituire la sofferenza che si prova in certe situazioni: dopo il carcere, ai domiciliari ci è finita in pratica anche tutta la mia famiglia. La nostra vita è cambiata” – prosegue Rossetti, naturale portavoce di numerose vittime di malagiustizia in Italia.

All’incontro, patrocinato da Comune di Parma, Cappella universitaria, Mondadori, Biblioteca Civica, Aiga Parma e Vita e accreditato dall’Ordine degli Avvocati, hanno preso parte anche l’avvocato Domenico Patete, direttore del carcere di Reggio Emilia dal 1991 al 2003 e autore del “Manuale di Diritto Penitenziario”, l’avvocato Cosimo Zaccaria, penalista del Foro di Modena, e il dottor Andrea Coppola, responsabile organizzativo e socio Intesa San Martino. All’avvocato Giuseppe Rosafio, responsabile area legale e socio Intesa San Martino, il compito di moderatore.

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