Romanini:”serve meno burocrazia e più chiarezza sui controlli agroalimentari”

Romanini:”serve meno burocrazia e più chiarezza sui controlli agroalimentari”

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romaniniIl deputato Giuseppe Romanini oggi ha chiesto un interrogazione al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per la semplificazione e la razionalizzazione dei controlli sui prodotti agroalimentari. Romanini, si ricorda, è nato a Collecchio ed è deputato del Partito Democratico e membro della Commissione Agricoltura, dove è l’unico rappresentante dell’Emilia Romagna.

Semplificare e sburocratizzare, – chiede Romanini – definendo in modo chiaro ed inequivocabile il riparto delle competenze e dei ruoli dei diversi organismi preposti ai controlli, riducendo così quelle duplicazioni che sono vissute dal sistema delle imprese come inutili e costose vessazioni”.

Quello dell’ l’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari (ICQRF) è un lavoro fondamentale: nel solo 2015 ha svolto oltre 36.800 controlli che hanno consentito di segnalare all’autorità giudiziaria 255 notizie di reato cui sono seguiti 676 sequestri, per un controvalore che supera i 68 milioni di euro. L’attività di controllo svolta è essenziale per tutelare le peculiarità del sistema agricolo e alimentare italiano. Tuttavia le competenze dell’ICQRF si sovrappongono in parte alle analoghe funzioni svolte dalle Regioni sui rispettivi territori, “determinando situazioni di incoerenza e non univocità di intenti e comportamenti tali da creare le condizioni per duplici ispezioni nei confronti delle imprese- spiega Romanini – La mancanza di coordinamento tra i due organi è inevitabilmente causa di sprechi di risorse umane ed economiche che rendono difficoltoso l’operato degli organi delegati al controllo. Per questo ho interrogato il Ministero: è necessario da un lato riorganizzare e dare univocità alle strutture preposte alle ispezioni e dall’altro implementare un’efficace disciplina sanzionatoria al fine dare incisività all’attività ispettiva contrastando le frodi e investendo le risorse recuperate nella valorizzazione delle produzioni di qualità”.

 

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