Parma Urban District, il sindaco Pizzarotti: pesante eredità del passato

Parma Urban District, il sindaco Pizzarotti: pesante eredità del passato

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Una galleria di 110 negozi, un cinema multisala, un supermercato di 4.500 metri quadrati, 20 esercizi per la ristorazione, aree divertimento. Questo è il mega centro commerciale Parma Urban District che la Sviluppo Immobiliare, società controllata dalla Pizzarotti Spa, si appresta a costruire sull’area ex Salvarani. Il via al cantiere è previsto per l’autunno e l’inaugurazione è già fissata per ottobre 2018, quando il centro sarà in grado di offrire 1.500 posti di lavoro e di accogliere una media di 20mila clienti al giorno. Per circa due anni, invece, nel cantiere saranno impiegate 800 persone con un investimento da 200 milioni di euro.

Un progetto enorme che in altre città forse verrebbe accolto con soddisfazione, ma che a Parma più che altro spaventa tutti. Dai commercianti del centro sempre più soffocati dalla presenza di grandi punti vendita più comodi da raggiungere, alle organizzazioni di categoria.

E il primo a lavrsene le mani è proprio il sindaco Federico Pizzarotti. “Qualcuno mi ha scritto per chiedermi se siamo stati noi ad approvare il nuovo mega centro commerciale che sorgerà in zona ex Salvarani – dice il primo cittadino -. Ovviamente no, l’operazione inizia nel lontano 2006 quando ancora non esisteva il Movimento 5 Stelle, quando a Parma destra e sinistra erano d’accordo, ad esclusione di pochi, sul costruire nuovi poli commerciali a svantaggio dei negozi in centro. Si devono ringraziare Ubaldi, Vignali, e molti esponenti del Pdl e del Pd che oggi siedono ancora in Consiglio comunale, in Regione e in Senato, come Iotti e Pagliari ad esempio, che spesso si ergono a moralizzatori ma che in modo bipartisan hanno avallato molte scelte del passato“.

Il progetto, dunque, è un’eredità dell’amministrazione di Elvio Ubaldi, quel sindaco che a Parma ha voluto grandi operi e tante iniziative. Ma è anche un buon pretesto per ravvivare lo scontro politico.

Molto spesso sono state colate di nuovo cemento, anche se in questo caso verrà realizzato su un’aera ex industriale – ricorda Pizzarotti -. Da quando siamo arrivati la cementificazione è pari a zero. È un dato di fatto. Stiamo valutando attentamente ogni intervento, senza paraocchi, ma tenendo conto dell’utilità a breve e a lungo termine. L’approvazione è già passata in Consiglio comunale anni fa e purtroppo non è più previsto alcun nuovo passaggio. Pagheremo gli errori del passato per molti anni ancora – conclude il sindaco, guardando già a Parma 2017 – è per questo che è molto importante esercitare il diritto del voto, e farlo guardando a persone, programmi e valori e non ad ideologie ormai rimaste solo sulla carta o a vuoti simboli“.

Nel 2006 l’amministrazione comunale ha aperto le porte all’Ikea, all’Eurosia e all’Esselunga di via Emilia Ovest che acquistò l’area della Battistero, e anche alla Pizzarotti Spa con il suo progetto per l’ex Salvarani. Che in cambio dell’approvazione della necessaria variante agli strumenti urbanistici comunali, ha costruito a sue spese e ceduto al Comune la compalanare fra il casello autostradale di Parma e le Fiere di Parma, struttura ritenuta indispensabile soprattutto in occasione di eventi come Cibus. Adesso è arrivato il momento di passare all’incasso, per la Pizzarotti Spa, con la costruzione del centro commerciale per il quale è già iniziata anche la ricerca delle catene commerciali interessate ad aprire punti vendita. Se ne occupa la società statunitense Cbre.

L’amministrazione Pizzarotti, dunque, avrebbe le mani legate: le carte sono a posto e dovrà concere il permesso per iniziare i lavori.

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