Consiglio comunale, Parma pagherà oltre 750mila euro di debiti fuori bilancio per...

Consiglio comunale, Parma pagherà oltre 750mila euro di debiti fuori bilancio per espropri. Bocciata la mozione sulla raccolta differenziata promossa da Parma unita

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Consiglio comunale Parma

Il Comune di Parma dovrà sborsare oltre 750mila euro per chiudere i conti con le aziende che hanno subito degli espropri. Il consiglio comunale, dopo una lunga discussione che ha visto anche qualche scintilla in aula tra i “due” Movimento 5 Stelle (botta e risposta tra Marco Bosi e Fabrizio Savani), ha approvato con i voti della maggioranza la spesa derivante da sentenze della Corte d’Appello di Bologna.

Il primo di ben 715.756,41 euro riguarda un credito vantato da Alpe Leasing e da La Spezia 158 per gli espropri delle aree servite alla realizzazione dell’intersezione a livelli sfalsati tra la viabilità Sud Ovest e la statale 62 della Cisa. L’altro di circa 36mila euro riguarda invece gli espropri delle aree della Centrale del latte di Parma, utilizzate per il risezionamento di via Marconi.

Nonostante non sia possibile fare altro che approvare quanto deriva da una sentenza, l’aula si a lungo soffermata sul punto, rivangando anche la gestione di Elvio Ubaldi che ha fatto infuriare non poco Maria Teresa Guarnieri e altri consiglieri di minoranza.

Il consigliere Savani ha chiesto tra l’altro di ritirare le due delibere per riportarle corredate dai nomi di tutti i responsabili del procedimento per l’eventuale individuazione dei responsabili. Oltre 100mila euro del debito fuori bilancio deriva infatti da interessi, soldi che oggi dovranno essere tolti da altri servizi a favore dei cittadini. Polemica dalle opposizioni anche per il fatto che la delibera “fosse in giro” da un anno, senza che i consiglieri fossero informati neppure in sede di approvazione del bilancio.

Alla fine della discussione il riconoscimento del debito di 715.756,41 euro, è stato approvato dai 17 consiglieri di maggioranza, mentre le opposizioni di sono divise con 7 contrari e 3 astenuti (Ghiretti, Pellacini e Nuzzo). Il debito minore, circa 36mila euro, visto che l’importo, come è stato detto in aula, è poco diverso rispetto a quanto originariamente previsto, è stato riconosciuto con 17 voti favorevoli della maggioranza, solo 2 contrari e 8 astenuti.

Altra questione importante all’esame dell’aula, la revisione della raccolta differenziata. Bocciata in consiglio comunale la mozione dei capigruppo dell’opposizione per la revisione della raccolta differenziata, come richiesto dai 6.500 cittadini che hanno sottoscritto la petizione promossa da Parma unita. Una proposta affossata dai 16 voti contrari della maggioranza, contro gli 8 favorevoli dell’opposizione e l’astenzione annunciata di Fabrizio Savani.

E’ stato Roberto Ghiretti a presentare la mozione “figlia della raccolta firme fatta da Parma unita nel settembre 2015”, chiedendo l’introduzione “nelle zone più critiche della città cassonetti con apertura a microchip”. Secondo il capogruppo di Parma unita, il porta a porta spinto ha portato risultati ma anche “fenomeni di degrado con l’abbandono di sacchi in alcune zone della città”.

“Tutti siamo con voi per la raccolta differenziata – ha detto Ghiretti rivolto alla maggioranza e all’amministrazione – però il dato di partenza su cui mi piacerebbe tutti fossimo d’accordo è che così non funziona. La città non è tutta uguale e i problemi non sono uguali nei quartieri. Ci sono zone di sofferenza”.

D’accordo Nicola Dall’Olio che propone anche le “isole ecologiche arredate per la città storica” se “costano troppo i cassonetti interrati”. Ettore Manno denuncia “un’emergenza sanitaria in particolare nei quartieri dove c’è grande tensione sociale ed abitativa” ma anche che “la nostra città è sporca” perché “qualcosa in questa città non funziona”. Secondo Andrea D’Alessandro si tratta di “un’esagerazione” e chiede tempo per far migliorare quella che considera “una rivoluzione”. Lucio De Lorenzi ritiene che “le eco station possono essere considerate cassonetti intelligenti a cui vanno aggiunti gli eco wagon che sono cassonetti intelligenti che viaggiano”.

Giuseppe Pellacini ha invitato il consiglio a tener “conto di qual è il livello di malessere di questo tipo di raccolta, non facciamo finta di niente”, ribadendo anche che “Parma è diventata una città sporca, abbiamo discariche abusive in ogni dove”. Maria Teresa Guarnieri rincara la dose sostenendo che “non è ai consiglieri di opposizione che bisogna dire si o no, ma a quei 6.500 cittadini che hanno firmato la petizione”.

Per Stefano Fornari “i cassonetti intelligenti non risolvono il problema degli abbandoni”, anche perché “tanti residenti ancora non sono in regola con il ritiro del kit”. E Marco Vagnozzi dimostra come nel centro di Terni i cassonetti intelligenti non funzionano contro gli abbandoni, sottolineando altresì che a Bologna i cassonetti interrati, una delle soluzioni alternative proposte, costano 25mila euro ciascuno.

Secondo Savani “la gente esasperata dal residuo lo butta nelle campane del vetro” e chiede “una gratifica” per i cittadini che con il loro sacrificio hanno consentito di raggiungere livelli così alti di differenziata. Ma Andrea De Lorenzi ritiene la “mozione non utile perché non dice nulla di nuovo” e per Mauro Nuzzo non fa differenza tra cassonetti intelligenti ed eco station, l’importante è che l’uno o l’altro arrivi anche in centro storico.

Nulla da fare dunque per Parma unita e la sua petizione. E neppure per i 6.500 cittadini che l’hanno sottoscritta. Il consiglio comunale respinge la proposta di impegnare l’amministrazione del sindaco Federico Pizzarotti a rivedere la raccolta differenziata.

Con la risposta alle interrogazioni, ha invece preso il via il consiglio comunale di Parma. Rispondendo all’atto ispettivo del consigliere Giuseppe Pellacini (Udc) sul recapito di solleciti di pagamento di Parma Gestione Entrate Spa per rette scolastiche a famiglie che già avevano pagato con bollettino, l’assessore al Bilancio Marco Ferretti ha riepilogato i tanti sistemi di versamento con cui gli addetti di PGE devono fare i conti, ma anche le problematiche che sorgono a causa dell’allineamento dei dati delle banche, delle Poste che perdono 2/3 bollettini al mese, ma anche per le causali non complete. “Nel fatto specifico il disguido è stato ingenerato dallo stesso utente con due pagamenti in un’unica bolletta”, ha sottolineato Ferretti. Che tra i numeri forniti ha anche sottolineato come “su 2.156 diffide inviate, ne sono state annullate solo 12 perché già pagate”. Ferretti ha poi annunciato il conferimento di un incarico per verificare i processi seguiti da Parma Gestione Entrate. E Pellacini, soddisfatto della risposta, ha ribadito la richiesta di una commissione ad hoc per analizzare le vicende che hanno portato PGE alla ribalta delle cronache in quest’ultimo periodo.

Franco Torreggiani è invece intervenuto sulla segnaletica di via Sidoli, chiedendo la messa in sicurezza dello spartitraffico e il ridisegno delle strisce pedonali da segnalare con sistemi di illuminazione. Il consigliere ha anche ribadito come l’istituzione della zona 30 nelle vie adiacenti abbia di fatto portato il traffico a spostarsi su via Emilia e via Sidoli. L’assessore all’Urbanistica, Michele Alinovi, ha denunciato che “negli ultimi mesi c’è stato un accanimento anomalo sui segnali che evidenziano il cordolo dello spartitraffico; solo nel mese di gennaio abbiamo fatto 6 interventi, prima gli interventi sulla segnalatica verticale erano in linea con quelli eseguiti in altre zone”. Secondo Alinovi, i danneggiamenti sono dovuti soprattutto all’alta velocità con cui viene percorsa la via Sidoli, oltre che sulle manovre azzardate degli automobilisti in uscita da via Marzabotto. L’assessore ha quindi illustrato gli interventi effettuati che costringono gli automobilisti a ridurre la velocità e per rendere più visibile lo spartitraffico. Sulla vicenda è intervenuto anche l’assessore Gabriele Folli, che ha ssicurato di prendere in considerazione la questione che riguarda le strisce pedonali.

Maria Teresa Guarnieri, invece, è intervenuta sulla comunicazione dell’assessore all’Ambiente sulla modifica della Tari per trasformarla da tributo a corrispettivo. Un passaggio che renderebbe l’Iva scaricabile per le aziende, ma non per i cittadini per i quali rimane quindi un costo. La Guarnieri, tuttavia, contesta l’illegittimità del pagamento dell’Iva su una tassa. L’assessore Folli ha risposto che “l’Iva c’è sempre stata”, ma anche che “nel passaggio da Tia a Tari nel 2013 le aziende non hanno più potuto scaricare l’Iva mentre per le famiglie la spesa è rimasta uguale”. La nuova legge regionale consente di tornare al corrispettivo per consentire alle aziende di scaricare l’Iva. “Per quest’anno però – ha rassicurato Folli – ci è stato detto che non sarà ancora possibile fare questo passaggio, ma l’obiettivo è arrivare a quel punto lì. Non ci sarà un aggravio per i privati perché il costo rimarrà invariato”.

Le ultime due interrogazioni hanno riguardato l’incendio di rifiuti nella notte tra il 28 e il 29 agosto in via Montegrappa, presentata dal consigliere Roberto Ghiretti, e i lavori al polo integrato per gli animali d’affezione, inviata dal consigliere Fabrizio Savani. Sulla prima l’assessore Folli ha riferito che “il rapporto dei vigili del fuoco lo ha classificato come di non particolare rilevanza, mentre l’Arpa non è stata informata quindi non c’è evidenza di danni o di emissioni nocive”.

In risposta a Savani, che chiedeva quali lavori sono stati eseguiti e quali devono ancora essere realizzati al canile e gattile di Parma, l’assessore Alinovi ha illustrato il tipo di interventi già realizzati con un investimento di 163mila euro per il benessere degli animali, ai quali si aggiungeranno presto interventi per altri 50mila euro previsto nel bilancio 2015. Con quest’ultimo investimento, saranno realizzate anche le coperture, lavori approvati a dicembre, per i quali è stato firmato il contratto a febbraio e che vedranno l’apertura del cantiere già nella prossima settimana. Per quanto riguarda i “lavori su fognatura in via d’approvazione, questi non potranno cominciare prima di tre mesi”. E’ infatti in corso la notifica della dichiarazione di pubblica utilità ai proprietari delle aree private che dovranno essere interessate dai lavori per il potenziamento della rete fognaria del polo integrato.

Chiusa la fase delle interrogazioni, il consiglio comunale con il presidente Marco Vagnozzi e il vicesindaco Nicoletta Paci hanno ricordato, in occasione della Festa della Donna, le tappe delle conquiste civili a partire dal 70esimo compleanno del riconoscimento del diritto di voto al gentil sesso.

L’aula, dopo gli interventi dei consiglieri Maurizio Vescovi e Giuseppe Pellacini in ricordo del senatore Giampaolo Mora, recentemente scomparso, ha osservato un minuto di silenzio.

Le Comunicazioni alla Giunta

In fase di comunicazioni alla giunta comunale, il consigliere Maurizio Vescovi ha parlato delle infiltrazioni d’acqua all’asilo Zanguidi-Zucchero Filato nel quartiere Montanara. L’assessore Alinovi, sottolineando come “a volte alcune lavorazioni hanno delle problematiche”, ha ricordato altri esempi del genere in passato, citando le scuole dalla Toscanini alla Verdi, fino al Fiocco di neve e altri, e persino la tangenziale. L’assessore ha poi spiegato le cause dell’inconveniente verificatosi in seguito all’introduzione di una copertura lievemente inclinata al posto di quella piana che c’era in precedenza. “L’incontro tra lavoro del serramentista e il lavoro del lattoniere non è stato felice”, ha spiegato Alinovi che ha annunciato gli interventi richiesti a spese dell’azienda che ha effettuato i lavori precedenti.

Roberto Ghiretti ha invece puntato l’attenzione sulla Tep per quanto riguarda i 3 milioni di dividendi equamente suddivisi tra Comune e Provincia, oltre che sull’esternalizzazione del servizio accertamento dei titoli di viaggio. Due situazioni fortemente contestati da Ghiretti, ma anche dal consigliere del Pd, Nicola Dall’Olio, mentre Pellacini ha chiesto anche sulla Tep una commissione d’inchiesta ad hoc. L’assessore Folli ha ricordato che “in passato 7,5 milioni di euro della Tep messi in una banca hanno rischiato di non tornare indietro”, ed ha aggiunto che “i soldi in questo caso li abbiamo investiti nel Comune e nella Provincia, l’azienda è in utile strutturale da alcuni anni”. Nessun problema dunque neppure in vista della gara che presto dovrà assegnare il servizio trasporti. Sulla esternalizzazione del servizio controllori, invece, Folli ricorda “che l’incarico è fino al 31/12 con risorse interne e che Modena, Reggio e Bologna lo hanno fatto nelle stesse modalità ed hanno avuto un recupero del 20% dell’evasione”.

Pellacini ha poi denunciato lo stato di degrado di Parco Ducale, sostenendo che “sembra che il Comune non voglia usare un fondo di 250mila euro messo a disposizione da Iren in seguito ai lavori per il teleriscaldamento” per effettuare gli interventi necessari anche in vista delle ormai prossime celebrazioni per il bicentenario di Maria Luigia. Sempre il consigliere dell’Udc è poi intervenuto sull’installazione in piazzale della Pace di una struttura di ben 240 metri lineari, il Terzo Paradiso, in occasione di Parma 360, chiedendo di prevedere il pagamento di eventuali danni a carico degli organizzatori per evitare che poi le spese rimangano in carico ai cittadini di Parma.

1 COMMENTO

  1. ecco a cosa sono serviti i tre milioni di euro “scippati” alle riserve straordinarie di TEP ! E proprio in piena fase di gara per la privatizzazione dei servizi di TPL locali: a pagare i debiti fuori bilancio !!
    Sperate solo che la TEP vinca comune la gara, altrimenti………

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