Public Money, tre imputati ricusano i giudici Mastroberardino e Agostini

Public Money, tre imputati ricusano i giudici Mastroberardino e Agostini

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tribunale parmaPrende il via con un braccio di ferro tra difesa e collegio giudicante il processo scaturito dall’operazione “Public Money” che ha portato alla luce un giro di corruzione al Comune di Parma sotto la giunta di Pietro Vignali. Quest’ultimo è l’unico che ha deciso di chiudere la partita con la giustizia patteggiando nei mesi scorsi 2 anni di reclusione, Andrea Costa, Alfonso Bove, Angelo Buzzi, Antonio Cenini, Mirko Dolfen, Emanuela Iacazzi, Marco Rosi e Aldo Torchiaro hanno scelto il dibattimento. Le accuse vanno dal peculato alla corruzione. Nell’udienza di oggi è stato riunito a questo anche il procedimento a carico di Luigi Giuseppe Villani, l’unico presente in aula.

Ma il procedimento appena avviato è già sub judice. La difesa di Angelo Buzzi, immobiliarista ed è editore del quotidiano Polis, ha chiesto l’astensione di due dei tre giudici che formano il collegio giudicante. Nel mirino il presidente Gennaro Mastroberardino e il giudice a latere Luca Agostini, che l’11 febbraio 2013, in sede di Riesame, respinsero il ricorso degli indagati contro il sequestro dei beni chiesto dalla Procura della Repubblica. L’avvocato Sergio Ghiretti, difensore di Buzzi, ha ritenuto che con quella decisione i giudici hanno già acquisito un’opinione sulla vicenda, avendo potuto vedere il fascicolo dell’accusa. Richiesta avanzata anche dagli avvocati di Costa e Bove.

Ma dopo una breve camera di consiglio, il collegio ha deciso di proseguire il processo, quindi sulla ricusazione dei due magistrati dovrà ora pronunciarsi la Corte d’Appello. Il processo, però, nel frattempo va avanti.

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