Angoscia per due dei quattro tecnici della Bonatti rapiti nel 2015. Sarebbero...

Angoscia per due dei quattro tecnici della Bonatti rapiti nel 2015. Sarebbero stati usati come scudi umani

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1437408782007_1437408804.jpg--tecnici_bonatti_rapiti_in_libia__gentiloni__Non ci sono ancora certezze ma forti indizi si. Pare che due dei quattro tecnici italiani rapiti in Libia nel luglio 2015 siano rimasti vittime di scontri con i miliziani Isis nella città di Sabrata. Il ministero degli Esteri sta cercando di verificare, anche se predisporre un’identificazione al momento sembra molto difficile.
«Relativamente alla diffusione di alcune immagini di vittime di sparatoria, la Farnesina informa che da tali immagini e tuttora in assenza della disponibilità dei corpi, potrebbe trattarsi di due dei quattro italiani, dipendenti della società di costruzioni “Bonatti”, rapiti nel luglio 2015: Fausto Piano e Salvatore Failla. Al riguardo la Farnesina ha già informato i familiari. Sono in corso verifiche rese difficili, come detto, dalla non disponibilità dei corpi». Gli altri due rapiti sono Gino Pollicardo e Filippo Calcagn prelevati mentre si dirigevano al compound dell’Eni nella zona di Mellitah: nei pressi di Zuwara il gruppo è stato fermato da uomini armati che hanno preso il controllo dei mezzi su cui viaggiavano i quattro e si è diretto verso il deserto.

Nessun commento per ora da parte della Bonatti.
Il Comitato parlamentare per la sicurezza (Copasir) affronterà la questione oggi “con urgenza” con il senatore Marco Minniti.  Un testimone libico, rientrato a Tunisi da Sabrata, riferisce all’agenzia Ansa che i due ostaggi italiani “sono stati usati come scudi umani” dai jihadisti dell’Isis, e sarebbero morti “negli scontri” con le milizie di ieri a sud della città, nei pressi di Surman. 

 

3 COMMENTI

  1. Gambarini: solidarietà alle famiglie

    “Due dei quattro dipendenti dell’azienda Bonatti di Parma rapiti lo scorso luglio in Libia dall’Isis potrebbero essere stati uccisi durante un raid. Il mio primo pensiero va alle loro famiglie, a cui esprimo tutta la mia vicinanza e solidarietà. Se confermata, si tratta di una notizia terribile che ci dice, di nuovo, che bisogna fare qualcosa per fermare il terrorismo e i criminali dell’Isis. Europa, Stati Uniti e Russia siano uniti per combattere la minaccia terroristica: solo insieme possiamo ottenere risultati. Infine, un pensiero anche altri due lavoratori della Bonatti rapiti in Libia. Mi auguro possano tornare presto a casa sani e salvi”.

    Francesca Gambarini
    Capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Fidenza

  2. Sindacati: più sicurezza sul lavoro e meno profitto nei Paesi a rischio

    CGIL e FILLEA CGIL Parma apprendono dalle agenzie di stampa la notizia della presunta uccisione di due dei quattro tecnici della Bonatti rapiti a luglio scorso in Libia. Tali gravissimi sviluppi impongono innanzi tutto, se confermati, il doveroso cordoglio dei colleghi e delle rappresentanze sindacali dell’azienda, che esprimono il più vivo sconcerto e la propria vicinanza alle famiglie. Ma insieme al dolore per una fine insensata e assurda occorre richiamare ancora una volta con forza l’attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro, in particolare per quanto concerne le tutele per quelle maestranze che vengono incaricate di operare in zone potenzialmente pericolose, in cui il rischio di attentati e violenze non può e non deve essere sottovalutato o addirittura ignorato a solo vantaggio della produzione e del profitto.

    A questo proposito il sindacato di categoria rimane impegnato affinché, in Bonatti e non solo, si provveda a definire regole sempre più stringenti, senza dimenticare quei cittadini italiani, compresi i tecnici dell’azienda edile ancora vivi che, solo perché dipendenti di imprese che operano i territori “caldi”, restano attualmente in ostaggio di terroristi o criminali internazionali.

  3. Il sindaco Pizzarotti: siamo sgomenti

    Di fronte alle notizie diramate dalla Farnesina, secondo la quale in un conflitto a fuoco in Libia avrebbero perso la vita due dei quattro italiani dipendenti della società di costruzioni ‘Bonatti’, che erano stati rapiti nel mese di luglio 2015, non si può che restare sgomenti. A quanto si apprende, si tratterebbe di Fausto Piano e Salvatore Failla, due lavoratori, insieme a tanti altri, andati all’estero per costruire opere utili per la collettività.

    Poco importa che non siano di Parma. E’ comunque una notizia drammatica, di fronte alla quale nessuno può restare indifferente, ma ci colpisce ancora di più che si tratti di dipendenti di un’azienda di Parma impegnata in tante parti del mondo per costruire opere civili.

    Siamo vicini ai familiari, ai colleghi di lavoro, alla ditta Bonatti, e ci auguriamo che quanto prima venga fatta chiarezza e che si faccia tutto ciò che è possibile per riportare a casa i nostri connazionali vittime di rapimento.

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