Regione: via libera ai menu multiculturali nelle scuole di Parma. Respinta la...

Regione: via libera ai menu multiculturali nelle scuole di Parma. Respinta la protesta di Rainieri (Ln)

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Simona CaselliL’assessore all’Agricoltura, Simona Caselli, concede l’imprimatur al Comune di Parma per quanto riguarda i menu multiculturali nelle mense scolastiche. E lo fa rispondendo in aula all’interrogazione del consigliere regionale parmigiano Fabio Rainieri della Lega Nord, che contesta la scelta dell’amministrazione Pizzarotti, sostenendo tra l’altro che sia “chiaramente in contrasto con la normativa e gli indirizzi della Regione per l’orientamento ai consumi e l’educazione alimentare” (leggi).

“È convinzione della Giunta – sottolinea Caselli – che l’integrazione culturale passi attraverso la conoscenza reciproca, la condivisione delle esperienze. Nessun finanziamento regionale è andato a sostegno dell’iniziativa parmense- ha aggiunto Caselli- ma non vi si ravvisa alcun contrasto con la legislazione regionale e il Programma per l’orientamento ai consumi”. Aggiunge poi che “occorre non dimenticare che oltre il 15% degli studenti della scuola dell’obbligo, in Emilia-Romagna, è costituito da stranieri, a fronte di una media nazionale del 9%. E poiché cibo e alimentazione rappresentano elementi importanti per un’effettiva integrazione, e i menù etnici possono essere largamente prodotti a partire dalle produzioni locali, non si riscontra alcuna contraddizione in un progetto locale, che oltretutto – chiude l’assessore – si sviluppa su solo 4 giorni, meno del 2% delle giornate di un anno scolastico”.

Rainieri si è detto insoddisfatto della risposta, rimarcando “il danno economico ai produttori agricoli locali, si aggiunge il fatto, testimoniato da notizie di stampa, secondo il quale molti studenti si stanno rifiutando di consumare il menù etnico. Nessuno dovrebbe essere obbligato a consumare pasti che si discostano vistosamente con le abitudini dei nostri territori”; l’invito alla Giunta è quello “di ripensare alla valutazione esposta, perché non deve passare il messaggio che ogni istituzione locale può scavalcare le leggi come nel caso in oggetto”, conclude il consigliere.

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