Cannabis legale: come procedono le firme per il referendum

Cannabis legale: come procedono le firme per il referendum

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Dopo solo quattro giorni dal lancio del sito referendumcannabis.it, per rendere la cannabis legale, le firme sono già a 420mila e sembra raggiungeranno la soglia legale delle 500mila firme benprima della data limite, segnata per il 30 settembre 2021. Da qualche giorno è stata anche attivata una sottoscrizione online ancora più semplice e agevolata per chi deciderà di firmare, che prevede di una firma elettronica anche per chi è sprovvisto di SPido Carta d’Identità- La firma può essere apposta attraverso il servizio TrustPro.eu, ovvero un servizio sicuro e veloce per aggiungere la firma digitale. Ogni firma ha un costo approssimativo di €1,05, sono perciò molto importanti anche le donazioni, effettuabili sul portale ufficiale.

Il Referendum è stato proposto da un gruppo di esperti, giuristi e militanti che da sempre lottano contro il proibizionismo. Il gruppo è coordinato dalle associazioni Luca Coscioni, Meglio Legale, Forum Droghe, Antigone, Società della Ragione. A cui hannoanche aderito rappresentanti dei partiti +Europa, Possibile e Radicali Italiani.

Alla data attuale, grazie alla legge n. 242 del 2016 è possibile coltivare canapa in Italia, e questo ha dato via ad un mercato specializzato che ha permesso l’aumento di produzione di prodotti interamente realizzati in canapa, assai meno inquinanti e dispendiosi rispetto alla produzione di cotone. Infatti, la produzione di un capo in canapa richiede mediamente l’80% di acqua in meno paragonato alle coltivazioni di cotone, per una pari produzione del filato. Inoltre, così come il lino, la canapa non richiede alcun tipo di pesticidi, ulteriore colpevole da additare nella lotta contro l’inquinamento. Infine, la canapa assorbe all’incirca quattro volte in più l’anidride carbonica rispetto ad un albero di media altezza, nel giro di 12 settimane, producendo molto più filato, ed essendo in questo modo più economica ed efficace di lino o cotone.

Al giorno d’oggi è possibile l’acquisto di marijuana light sia nei negozi fisici che in quelli online. La marijuana light presenta unTHC massimo di 0,2% per questo inefficace a livello psicotropo, ma ha invece un’alta percentuale di CB, che secondo gli ultimi studi, ha invece molti benefici psicofisici per l’uomo.

Ma in Italia la marijuana è ancora stigmatizzata, e questa sua demonizzazione non fa altro che arricchire un mercato illegale, che non avrebbe motivo di esistere se legalizzato. Legalizzare è la prima mossa per contrastare le mafie. Con il Referendum si andrebbe ad eliminare il reato di coltivazione, rimuovere le pene detentive per qualsiasi condotta legata alla cannabis e cancellare la sanzione amministrativa del ritiro della patente.

Questo Referendum ricorda quando, il 27 giugno 1998, la legislazione italiana regolarizzò il gioco d’azzardo, da sempre stigmatizzato nel nostro Paese. Chi sosteneva la sua legalizzazione era infatti dell’idea che vietandolo si avrebbe solamente supportato quella crescita del nero che avrebbe comportato una diffusione di siti non autorizzati e sale da gioco clandestine. Mentre oggi, grazie a quel giorno del ’98, è possibile giocare in maniera regolamentata, anche online, attraverso portali certificati e legali, come per esempio Casinos.it che offrono servizi tassatidallo Stato. La loro regolamentazione è garantita dal certificato emesso dall’Agenzia della Dogana e del Monopolio, e su queste piattaforme è anche possibile ricevere bonus casinò con importi in denaro o in giochi gratis, con i quali si possono sperimentare i propri giochi preferiti.

Ieri, l’associazione Luca Coscioni ha fatto sapere che giorni successivi continuerà la raccolta firme con lo scopo di raggiungere un ulteriore 15% rispetto al minimo richiesto – ovvero circa altre 75mila – con lo scopo di «essere certi di poter consegnare il referendum in Cassazione entro 30 settembre», termine ultimo per presentare tutte firme raccolte.

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