Imparare l’inglese: le principali difficoltà per noi italiani

Imparare l’inglese: le principali difficoltà per noi italiani

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Imparare l’inglese può sembrare piuttosto complicato per noi italiani, anche se bisogna ammettere che questa è una lingua decisamente più semplice rispetto a molte altre. A livello grammaticale le regole da memorizzare sono relativamente poche, tanti vocaboli non sono del tutto nuovi perché ormai vengono utilizzati anche in italiano. Eppure, per molti riuscire ad imparare la lingua è tutt’altro che una passeggiata e questo è un problema, perché l’inglese è importante in moltissimi contesti e conoscerlo sta diventando sempre più spesso una vera e propria necessità.

Vediamo allora quali sono le principali difficoltà di questa lingua per noi italiani e come superarle al meglio.

La fonetica e la pronuncia dell’inglese

Una delle prime difficoltà che incontra un italiano quando inizia a studiare l’inglese è proprio quella legata alla pronuncia dei vari suoni, perché la fonetica di questo idioma è completamente differente dalla nostra. È per questo che molti di coloro che hanno studiato tale lingua a scuola e quindi hanno ottenuto una formazione accademica incontrano grandi difficoltà nel momento in cui si trovano a sostenere una conversazione con un inglese. Come superare questo ostacolo? La cosa migliore da fare è seguire delle lezioni con un madrelingua, in modo da abituare l’orecchio alla corretta pronuncia. Non è certo un caso se la scuola di inglese MyES a Parma è considerata una delle migliori: si avvale di insegnanti madrelingua che sono in grado di offrire una formazione completa e mirata.

La polisemia: parole con più significati diversi

A complicare l’apprendimento dell’inglese per noi italiani è anche la polisemia, fenomeno che in questa lingua straniera è particolarmente diffuso. In sostanza, nel vocabolario inglese ci sono moltissime parole che hanno più di un significato e questo rende difficile la comprensione perché non basta tradurre letteralmente il termine ma occorre considerare anche il contesto. Prendiamo ad esempio la parola book, che può significare sia “libro” che “prenotare” oppure date, che può indicare sia un “appuntamento” che una specifica “data”. Di casi come questi nella lingua inglese ce ne sono davvero tanti e l’unico modo per superare tale ostacolo è considerare tutto il contesto.

La Received Pronunciation

Se ne sente parlare poco, eppure la Received Prounciation rappresenta uno dei maggiori ostacoli per gli italiani che hanno bisogno di imparare l’inglese perché intenzionati a trasferirsi all’estero. La Received Pronunciation, infatti, non è altro che la pronuncia per così dire accademica: possiamo paragonarla alla nostra dizione. È quella che viene insegnata nelle scuole e richiesta anche in ambito universitario, a coloro che intendono iscriversi ad esempio alla Cambridge. Il problema è che conoscere solo la Received Pronunciation potrebbe rivelarsi alquanto limitante, perché la lingua quotidiana che parlano le persone in Inghilterra è spesso differente a livello di pronuncia. Ciò significa che si potrebbero incontrare grandi difficoltà nel comprendere un inglese mentre parla con un linguaggio colloquiale. È per questo che conviene sempre seguire dei corsi tenuti da un madrelingua: per imparare non solo la corretta dizione inglese ma poter comprendere la lingua anche quando vengono utilizzate cadenze differenti.

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