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La proposta Ue per le regioni “rosso scuro” (tra cui l’Emilia): si esce solo con il tampone negativo

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Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Veneto, insieme alla Provincia autonoma di Bolzano, sarebbero le tre regioni italiane a colorarsi di ‘rosso scuro’ e ad essere sottoposte all’obbligo di test e quarantena per poter viaggiare nell’Ue. E’ quanto emerge da una prima simulazione sugli ultimi dati raccolti dall’Ecdc, risalenti al 17 gennaio scorso, e in base ai quali è stata disegnata la nuova mappa del contagio in Europa mostrata in anteprima dal commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders durante la conferenza stampa di oggi.

L’idea deve essere ancora messa a punto. Ma secondo la soluzione proposta nelle aree con focolai molto virulenti si potrà uscire solo per necessità e solo se si è in possesso (in partenza) di un test negativo. Nasce  la “zona rosso scuro”, spiegata nei giorni scorsi dalla presidente della commissione Ue Ursula Von der Leyen:  la possibilità in tutto il territorio europeo restrizioni ancora più rigorose agli spostamenti da e verso zone dove sono esplosi focolai particolarmente virulenti o generati dalle cosiddette «varianti». Per quanto ci riguarda, la simulazione individua tre regioni d’Italia (Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia) che potrebbero diventare «zone rosso scuro».

Le frontiere interne tra Stati Ue resterebbero aperte scoraggiando però tutti gli spostamenti non necessari. L’idea “zona rosso scuro”  (intanto non coinciderebbe con uno Stato ma sarebbe identificata con un’area più circoscritta investita da un’ondata di contagi) è questo: zone «off limits»: per uscirne si dovrebbe dimostrare sia la  necessità inderogabile dello spostamento ma anche di essere “sani”. Questo presentando un test negativo al momento della partenza e osservando un periodo di quarantena al punto di destinazione.

“Si sta parlando di un’ipotesi. E comunque, l’Emilia-Romagna, con i dati attuali, non correrebbe certo il rischio di entrare a livello europeo in zona rosso scuro, ammesso che l’ennesima sfumatura cromatica possa essere il miglior modo per contrastare l’epidemia. A oggi, infatti, il numero cumulativo di positivi ogni 100mila abitanti, sia nel corso della settimana tra il 18 e il 24 gennaio, sia nelle due precedenti – cioè tra il 4 e il 17 gennaio – ha fatto registrare cifre più basse della soglia di 500 indicata in questa proposta dell’Unione europea”.  Lo precisa la Regione con l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini. 

La Regione poi spiega com, dati alla mano,  i casi di positività in regione si mantengano sotto quella soglia: sia considerando l’incidenza dell’ultima settimana (18-24 gennaio), quando sul territorio il rapporto è stato di 205 positivi su 100mila abitanti, sia quella relativa alle 2 settimane precedenti (4-17 gennaio), che hanno fatto registrare 486 positivi su 100mila abitanti.  “L’attenzione da parte della nostra Sanità pubblica e delle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali è sempre al massimo livello, perché il virus continua a circolare- aggiunge Donini-. Allo stato attuale, però, si registra un decremento dei casi e dei ricoveri in ragione delle misure di contenimento adottate per le festività natalizie a livello nazionale e regionale.  Peraltro, l’emergere di nuovi casi di positività nella popolazione molto spesso è riconducile ad un’intensa attività di screening epidemiologici, di contact tracing e di protocolli di prevenzione e sicurezza nella scuola e nei luoghi di lavoro, che la nostra Regione porta avanti con convinzione. Noi continuiamo a cercare i positivi anche fra gli asintomatici come misura di prevenzione, e ne troviamo ogni giorno, proprio per contrastare la diffusione del virus. Non farlo- chiude l’assessore-, e quindi registrare poi un numero inferiore di positivi, vorrebbe dire solo favorire il contagio, non il contrario”.

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