Buco da 80 milioni al Consorzio agrario di Parma, tutti assolti gli...

Buco da 80 milioni al Consorzio agrario di Parma, tutti assolti gli ex dirigenti

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Tanto rumore per nulla, parafrasando il titolo italiano di una commedia di William Shakespeare, è la storia del “buco” da 80 milioni di euro che ha rischiato di mandare in bancarotta il Consorzio agrario di Parma. La Procura di Parma ha chiesto il rinvio a giudizio per 17 persone, ma nessuno finirà davanti al tribunale: il gup Mattia Fiorentini ha deciso di assolvere o di dichiarare il non luogo a procedere per tutti gli indagati.

Le indagini della Guardia di Finanza di Parma, coordinate dalla Procura, cancellate in un sol colpo. Nessuna accusa per gli ex presidenti Fabio Massimo Cantarelli e Luigi Malenchini, gli ex consiglieri Paolo Bandini, Guido Baratta, Enrico Bilzi, Lorenzo Bonazzi, Gianni Brusatassi, Celeste Cavaciuti, Davide Guareschi, Ezio Pederzani, l’ex direttore generale Umberto Colla, gli ex sindaci Genesio Banchini, Massimo Bianchi, Gianluca Broglia, Michele Pellizziari e gli ex revisori dei conti Maurizio Magri e Marco Menegoi. Tutti assolti.

Il giudice Fiorentini – bisognerà attendere le motivazioni per capire le ragioni dell’assoluzione di massa – ha ritenuto, contrariamente all’accusa, che gli ex amministratori, sindaci e revisori del Consorzio agrario non hanno compiuto fino al 2011 operazioni non regolari con l’obiettivo di non far emergere il dissesto economico. Ma il buco da 80 milioni c’era, tanto che nel 2011 è stato nominato un commissario la cui gestione ha riportato ordine nei conti e dal 2014 il Consorzio ha un nuovo board.

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