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Appello dei sindacati: in Emilia a rischio scomparsa le coltivazioni di barbabietola da zucchero

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Gli addetti ai lavori del settore saccarifero, insieme ai sindacati di categoria nazionali, Fai Flai e Uila, hanno lanciato un appello alle istituzioni regionali, italiane ed europee, alle organizzazioni professionali agricole e industriali, alle forze politiche e più in generale a tutti i cittadini italiani, affinché si faccia quanto necessario per salvare la coltivazione della barbabietola e per tutelare la produzione saccarifera del Paese.

L’appello sarà sostenuto da iniziative di mobilitazione e sensibilizzazione per tutelare i posti di lavoro e l’attività dell’intera filiera, perseguendo l’obiettivo di definire un “Patto per lo zucchero” che coinvolga tutti i soggetti interessati al comparto.

Le riforme approvate in sede europea, come quella del mercato comune del 2006, avallate dai governi nazionali che nel tempo si sono succeduti, hanno portato in pochi anni alla dismissione di 16 zuccherifici su 19, con la perdita di più di 5000 posti di lavoro. In Emilia Romagna 7 sono stati gli zuccherifici chiusi e, ad oggi, rimane attivo l’impianto di Minerbio (Bo) della cooperativa CoProB e lo zuccherificio parmense di San Quirico di Sissa Trecasali del Gruppo Eridania.

La produzione bieticola, in Emilia Romagna, vede anche coinvolti oltre 4000 produttori e oltre 500 lavoratori nei due zuccherifici ancora attivi. Dal 30 settembre dello scorso anno, infine, il mercato interno comunitario (permangono infatti importanti barriere tariffarie per lo zucchero importato da paesi non UE) è stato definitivamente liberalizzato con il superamento delle quote di produzione nazionali e del prezzo minimo per la bietola. Anche i pochi presidi rimasti nel nostro Paese per la coltivazione e trasformazione della barbabietola da zucchero rischiano di scomparire nei prossimi mesi.

Non è accettabile che per scelte politiche di oltre 10 anni fa, e certamente non più attuali nei nuovi contesti di mercato, l’Italia sia condannata a dipendere da Francia e Germania, o dalla variabilità del mercato mondiale sottolineano i sindacati di categoria. Che chiedono ora l’intervento del Parlamento Europeo e della Commissione, del Parlamento italiano perché confermi la strategicità della filiera bieticola-saccarifera, ed azioni da parte di Regioni, associazioni di rappresentanza delle aziende di trasformazione agroalimentare e Mipaaf.

L’ultimo appello è indirizzato ai consumatori: “sostenere lo zucchero prodotto in Italia”.

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