Nouvelles Flâneries, installazioni d’arte di Ettore Favini sui palazzi di Parma

Nouvelles Flâneries, installazioni d’arte di Ettore Favini sui palazzi di Parma

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L’Associazione Culturale Others presenta Nouvelles Flâneries, un progetto pubblico di Ettore Favini, curato da Valentina Rossi e realizzato, grazie al contributo di Fondazione Cariparma e Comune di Parma, in dieci luoghi del centro storico della città. L’inaugurazione avrà luogo sabato 19 maggio alle 16 presso la sede Capas di Vicolo Grossardi 4, da cui si partirà per il tour insieme all’artista. Interverranno il presidente della Fondazione Cariparma, Gino Gandolfi, l’assessore alla Cultura Michele Guerra, il direttore di Capas, Luigi Allegri, oltre all’artista cremonese Ettore Favini e alla curatrice Valentina Rossi. Al termine del tour, la serata proseguirà con un rinfresco e la musica di dj Spanna e David Casini presso lo spazio Bonanni Del Rio Catalog in Borgo delle Colonne.

L’opera dell’artista si inserisce spesso nel tessuto urbano e nel vissuto cittadino con il quale entra in contatto, dando vita a narrazioni collettive e includendo nel suo processo artistico gli abitanti del luogo: per il progetto Nouvelles Flâneries, dopo una prima fase di ricerca attraverso i documenti conservati presso l’Archivio di Stato e la Biblioteca Palatina di Parma, l’artista ha ideato una serie di iscrizioni su lastre di scagliola carpigiana, che saranno installate permanentemente sulle facciate di dieci palazzi storici del centro, ognuna delle quali riporta una descrizione, un’impressione o un ricordo minimo della città ad opera di un viaggiatore.

La ricerca si è focalizzata, infatti, sull’idea del flâneur, termine usato dal poeta Charles Baudelaire per indicare il gentiluomo che vaga per le vie cittadine, un “botanico da marciapiede” che prova emozioni nuove nell’osservare e vivere il paesaggio urbano. Ettore Favini ha selezionato alcune citazioni di Leonardo Da Vinci, Carlo Goldoni, Antonio Fogazzaro, Mario Luzi, Germaine Beaumont, Curzio Malaparte, Pier Paolo Pasolini, Giovanni Guareschi, Thomas Gray e Marcel Proust, i quali prima di lui hanno visitato Parma, in un viaggio reale o immaginario, e ne hanno lasciato una traccia scritta: questi racconti “minimi” permetteranno al visitatore di scoprire la città attraverso percorsi inediti, in una sorta di storytelling diffuso. L’opera pensata per Parma come omaggio alla città verrà donata agli abitanti dei palazzi che hanno deciso di partecipare al progetto, sottolineando ancora una volta l’idea di “dono”, spesso presente nel modus operandi dell’artista.

Accompagnerà il progetto una mappa che permetterà ai turisti, ai viaggiatori di passaggio o ai cittadini di poter sperimentare un nuovo modo di fruire la città, con le sue strade e le sue piazze, attraverso un racconto corale diffuso nel tempo e nello spazio. La mappa potrà essere anche scaricata in versione digitale dal sito dell’associazione culturale Others.

Il viaggio come motivo ispiratore dell’opera accompagna frequentemente l’opera di Ettore Favini che in questo caso ha voluto lasciare la parola a viaggiatori del passato, condivisa con un gruppo eterogeneo di studenti nell’ambito di un workshop aperto che si è tenuto a marzo 2018, grazie alla collaborazione e al sostegno di Capas, Centro per le Attività e le Professioni delle Arti e dello Spettacolo dell’Università di Parma. Il seminario ha visto la partecipazione del professor Davide Papotti, di Marco Scotti e di Anna Zinelli come curatrice, insieme a Valentina Rossi, del workshop stesso. L’azione di monitoraggio del progetto è stata realizzata da Cristina Zerbini del Dipartimento di Economia dell’Università di Parma.

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