Orchestra degli allievi del Conservatorio, Parma ne deve essere orgogliosa

Orchestra degli allievi del Conservatorio, Parma ne deve essere orgogliosa

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Abbiamo avuto la fortuna di ascoltare ieri sera all’Auditorium del Carmine il concerto “Da Debussy a Britten” tenuto dall’Orchestra degli allievi del Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma, in programma “Danse sacree et danse profane” di Claude Debussy, Adagio per archi di Samuel Barber e la “Simple Symphony” di Benjamin Britten.

Nel primo brano per arpa cromatica e orchestra si è contraddistinta Agatha Bocedi, astro nascente dello strumento musicale tipicamente femminile, fresca del 1 Premio al Concours Francais de la Harpe (Limoges) nel 2017: ha saputo esprimere il severo arcaismo e la solennita’ del brano (1907) e la sua inquietudine  fatta di richiami esotici orientaleggianti.
Tecnica perfetta.

Prova struggente e concentrata dell’Orchestra nell’Adagio dell’americano Samuel Barber specie per la buona amalgama delle sezioni degli archi con esito convincente. Ma la nostra sorpresa è stata la sinfonia di Britten, resa con fresca e gioiosa sicurezza, scritta nel 1933-34 dal compositore inglese appena ventenne: il Maestro Direttore d’Orchestra Alberto Martelli (già allievo del grande Sergiu Celibidache) ha saputo condurre il gruppo in una interpretazione precisa sicura entusiasmante specie nel secondo movimento “Playful Pizzicato”, tutto eseguito con la tecnica sopraffina del pizzicato. Nessun errore, solo precisa maestria, ritmi incandescenti e perentori densi di humour e autoironia musicale. Partitura difficile per gli archi impervia tutta fatta di contrasti dinamici (forte-piano) spesso in punta d’archetto e con notevole “joy”.

Che dire: la città di Parma deve essere fiera e orgogliosa di questo fondamentale vivaio orchestrale, sicuramente foriero di altri futuri meritati  successi. La attendiamo in prove sinfoniche ancora più importanti specie nel 2020 con Parma capitale europea della Cultura.

Andrea Panzini Emersberger Poeta

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