Puntualità dei pagamenti: Emilia Romagna al top, Parma salda in ritardo

Puntualità dei pagamenti: Emilia Romagna al top, Parma salda in ritardo

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Concludere affari con l’Emilia Romagna conviene. E’ infatti altissima la probabilità di ricevere i pagamenti pattuiti nei tempi fissati. Lo conferma lo Studio Pagamenti realizzato da Cribis, società del Gruppo Crif specializzata nella business information, secondo cui migliora l’andamento dei pagamenti in Italia a marzo 2018. E continua il trend positivo dell’Emilia-Romagna con performance di pagamento ben al di sopra del dato nazionale: il 47% delle aziende della regione ha abitudini di pagamento regolari. A confronto con lo stesso periodo del 2017, i pagamenti entro i termini sono cresciuti del 4,9% e si riducono i ritardi oltre i 30 giorni (-10%).

Tutte le province della regione presentano performance di pagamento positive, al di sopra della media nazionale: Forlì-Cesena (49,5%) si attesta al primo posto, seguita da Bologna (48,7%), Modena (48,3%) e Reggio-Emilia (48,2%). Bologna e Modena sono anche le province in cui si verifica il minor numero di ritardi superiori ai 30 giorni, con percentuali attorno al 6,5%.

Parma, pur avendo una percentuale altissima di puntualità nei pagamenti (43,9%), si colloca al penultimo posto. Peggio ha fatto soltanto Ravenna (42,3%). La provincia ducale però salda i suoi conti con un ritardo non superiore a 30 giorni (47,9%), collocandosi così al secondo posto in regione dopo Ravenna (48,6%).

I comparti produttivi che mostrano l’andamento migliore in Emilia Romagna sono il settore delle Costruzioni e il Manifatturiero, mentre il comparto meno puntuale nei pagamenti è l’agricoltura.

Cribis sottolinea inoltre che, a livello nazionale, le imprese italiane che pagano con puntualità sono in crescita rispetto all’anno precedente del 1,6% (37,2% a marzo 2018 contro 35,6% a marzo 2017) con una conseguente diminuzione delle aziende con ritardo nei pagamenti superiore ai 30 giorni (10,7% a marzo 2018 contro 12% a marzo 2017).

Marco Preti, amministratore delegato di Cribis, sottolinea che “l’Italia rimane però un paese in cui si paga con una media di 82 giorni: quasi 3 mesi per incassare una fattura, con punte di 127 giorni nella Sanità o 102 nella costruzione di edifici”.

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