A Colorno un quarto di secolo “Nel segno del Giglio”, al centro...

A Colorno un quarto di secolo “Nel segno del Giglio”, al centro la biodiversità

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Nel segno del Giglio edizione numero 25, straripa di proposte e occasioni. In un contesto unico qual ’è il magnifico Parco della Reggia di Colorno, la tre giorni (20, 21 e 22 aprile) diventerà la meta di migliaia di pollici verdi provenienti anche da ben oltre i confini regionali. Non solo una grande esposizione con oltre 160 espositori, a fare da richiamo per il grande pubblico è anche l’originalità delle proposte.“ Rose, clematidi, peonie saranno, per ovvi motivi stagionali, le regine della manifestazione, proposte dai maggiori produttori italiani del settore. Ma a far da nuove, vigorose protagoniste saranno anche le graminacee, sempre più al centro dell’attenzione, e della passione, di chi progetta un giardino, grande o piccolo che sia.

Vogliamo che l’’edizione del quarto di secolo – annunciano le promotrici Elisa Migone e Isabella Gemignani – esprima al meglio le nostre caratteristiche. Vogliamo una mostra-mercato in cui tutti si sentano protagonisti, a contatto con espositori non comuni, particolari, selezionati. E dove le famiglie stiano bene, insieme. Un grande occasione di confronto e acquisti per i pollici verdi anche più esigenti, insomma, e un piacevole momento di relazioni e, perché no, di festa””.

Quest’anno, inoltre, Nel segno del Giglio” avrà un focus importante sul tema della biodiversità. Da anni gli espositori coinvolti nel’iniziativa si occupano del recupero di varietà autoctone antiche, oggi cancellate dalla massificazione. Sono decine e decine le antiche varietà di piante da frutta che gli “”agricoltori custodi”” hanno individuato e salvato nel territorio e che oggi sono in grado di proporre a chi ama andare oltre il banale.

Non meno rilevante l’’esperienza in corso sulla Riserva naturale regionale di Torrile e Trecasali. A questi due importanti emblemi, presenti a “Nel segno del Giglio” con i loro stand e le loro proposte, Colorno affianca una importante selezione di espositori che hanno fatto della ricerca sulla biodiversità la loro missione. Tra questi l’’azienda agricola Agostino Barbieri di Poviglio, la “Mieloteca d’autore di Vittuone”, l’’azienda agricola “L’’eredità’ dal passato”, “L’’Associazione della Prugna di Lentigione”, l’Oasi” di ilaria Mussi, l’Orto sotto casa” di Mattia Stefanoni, Roveleto di Cadeo, “Ort Antigh” di Paolo Barilla’ a Colorno e tanti altri. Piante ma anche animali: gli “agricoltori custodi”” propongono il Tacchino di Parma e le pecore cornigliesi, i coniglietti da compagnia e galline di Silvio Chiesa, mentre Piccola Sara propone furetti, cavie, chiocciole africane e Massimo Ferretti, le caprette dell’’Appennino emiliano.

Nelle giornate de “Nel segno del Giglio”, verranno dibattuti diversi temi riconducibili al filone guida della “Biodiversità”. Si va dall’’approfondimento sul come creare e gestire un orto biologico, al tema dell’’orto come giardino e del giardino come orto, ai “nuovi giardini naturali”, con erbe spontanee e bassa manutenzione, belli in ogni stagione, al tema affascinante dei fiori eduli, partendo da una importante ricerca condotta dall’Università di Torino. Si terrà inoltre la mostra dedicata alle orchidee spontanee del parmense. Le ha cercate e fotografate Franco Izzo, che ha saputo fissare anche le immagini della popolazione di farfalle che volano negli ambienti di crescita delle orchidee.

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