CasaPound contro Pizzarotti: tasse al massimo, ma soldi solo agli stranieri

CasaPound contro Pizzarotti: tasse al massimo, ma soldi solo agli stranieri

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A Roma c’era Pasquino, a Parma c’è CasaPound. Il primo scriveva sagaci rime contro Papi e potenti, gli altri contro un obiettivo più modesto come l’amministrazione comunale parmigiana. E se nella Capitale “quello che non fecero i barbari lo fecero i Barberini“, in Emilia ciò che non fece la Regione lo han fatto Pizzarotti e i suoi. “Il reddito di solidarioetà non serve alla città” è il testo che campeggia su uno striscione apparso sul sovrapasso pedonale della rotonda tra via Emilio Lepido e la tangenziale nord.

Il reddito di solidarietà varato dal Consiglio comunale di Parma, infatti, va ben oltre i paletti posti dalla Regione Emilia Romagna per le sue erogazioni alle famiglie in difficoltà. Tanto oltre che non piace proprio neppure a CasaPound. Pomodo della discordia, come già evidenziato anche da altre forze politiche di opposizione, è il nodo “residenza”.

Secondo Luca Furlotti, responsabile cittadino di CasaPound, quindi, si tratterebbe di “una misura poco chiara, ma che già dai presupposti sembra l’ennesimo impegno della giunta a discapito dei parmigiani e a favore degli stranieri“. Furlotti chiede “a quanto ammonterà l’assegno? A chi andrà e per quanto tempo? Con che criteri? E quanti fondi sono previsti per il suo finanziamento?“.

Secondo l’esponente di CasaPound di Parma, “nonostante i fallimenti già sperimentati in altre esperienze analoghe in Italia, l’amministrazione Pizzarotti decide comunque di varare una misura dal sapore molto assistenzialista“. Come a Livorno, “dove a pochi anni dal varo di una misura analoga, i risultati sono pressoché inesistenti ma nel frattempo centinaia di migliaia di euro sono stati sottratti alle spese per il sociale“.

Non solo Parma, che già da anni deve fare i conti con tasse al massimo e servizi in continuo calo, si appresta a seguire questa china – aggiunge Luca Furlotti – ma i nostri concittadini saranno ancora una volta penalizzati perché la giunta ha deciso di non riconoscere alcuna precedenza ai residenti da più anni in città. In questo modo a beneficiare della misura saranno ancora una volta i cittadini stranieri, tanto più che per l’ennesima volta non sono previsti, a dispetto di quanto prevede la legge, controlli sulle loro autodichiarazioni“.

Non solo, secondo CasaPound ci sarebbe anche il rischio “che Parma diventi un porto franco per chiunque voglia trasferirsi qui a spese della collettività“.

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