Firmato l’accordo per la difesa idraulica di Fornovo e Medesano

Firmato l’accordo per la difesa idraulica di Fornovo e Medesano

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Un piano integrato di interventi contro il rischio alluvione e per la riqualificazione urbanistica, ambientale ed idraulica dell’area di fondovalle a cavallo del fiume Taro che abbraccia parte dei territori dei Comuni di Fornovo e Medesano e compresa tra il ponte della strada provinciale 357 e quello della linea ferroviaria Fornovo-Fidenza. È l’impegno assunto dai firmatari dell’accordo a nove siglato oggi a Fornovo tra Regione Emilia-Romagna, ente promotore dell’intesa, i Comuni di Fornovo e Medesano, la Provincia di Parma, l’Autorità di bacino del fiume Po, l’Ente di gestione del Parco del Taro, l’Agenzia interregionale del fiume Po (Aipo) e, per i soggetti privati, l’Eni e l’Unione parmense degli industriali.

L’accordo dà attuazione ad una misura specifica contenuta nel Piano di gestione del rischio alluvione del distretto idrografico del fiume Po (Pgra) ed è finalizzato alla messa a punto di un organico programma di interventi di recupero e riqualificazione complessiva dell’area in questione, basato sullo studio e l’elaborazione di una mappa delle condizioni di pericolosità e di esposizione al rischio di inondazione in caso di piene.

Un piano con un orizzonte temporale di due anni che vuole offrire una risposta puntuale all’esigenza di sicurezza idraulica di una porzione di territorio già colpita in passato da eventi alluvionali. Una fascia fluviale che comprende anche una parte del centro storico di Fornovo, più una serie di servizi pubblici essenziali quali il campo sportivo, la palestra e il centro civico, oltre ad ospitare numerose attività di carattere industriale e produttivo.

Un consistente aggregato di aziende che rappresentano altrettanti modelli di eccellenza in vari comparti manifatturieri e che, tra occupati ed indotto, danno lavoro complessivamente ad oltre 1.500 persone residenti nel territorio del medio e alto bacino delle valli dei fiumi Taro e Ceno. Un’area classificata come “B” dal Piano di assetto idrogeologico del fiume Po (Pai) dove tra l’altro sorgeva l’ex raffineria Eni, su un’area di circa 220.000 metri quadrati, attualmente in corso di bonifica.

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