Fallimento Parma Fc: Procura contesta bancarotta, truffa e altri reati a 25...

Fallimento Parma Fc: Procura contesta bancarotta, truffa e altri reati a 25 dirigenti. Ecco chi sono

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Bancarotta, accesso abusivo al credito, truffa ed altri reati. Tutto questo – a vario titolo – viene contestato dalla Procura della Repubblica di Parma ai dirigenti e sindaci del fallito Parma Fc di Tommaso Ghirardi. Il pm Paola Dal Monte, che sulla vicenda indaga dal novembre 2014, ben 4 mesi prima della dichiarazione di fallimento della società di calcio, ha notificato l’avviso di fine indagine a ben 25 persone. Le quali potranno adesso chiedere di essere sentiti o presentare memorie difensive. Subito dopo il pm Dal Monte deciderà se e per chi chiedere il rinvio a giudizio.

In cima alla lista degli indagati, l’ex presidente Tommaso Ghirardi e l’allora amministratoredelegato Pietro Leonardi. Con loro gli ex componenti del Consiglio d’amministrazione e del collegio sindacale. L’avviso di fine indagine è stato inviato – oltre che a Ghirardi e Leonardi – ad Arturo Balestrieri, Mario Bastianon, Roberto Bonzi, Corrado Di Taranto, Marco Ferrari, Susanna Ghirardi, Alessandro Giacomini, Roberto Giuli, Ermir Codra, Maurizio Magri, Ottavio Martini, Edoardo Orlandoni, Diego Penocchio, Antonello Preiti, Marco Preti, Osvaldo Riccobene, Alberto Rossi, Giuseppe Scalia, Giovanni Schinelli, Silvia Serena, Francesco Sornini, Alberto Volpi e Andrea Zaio.

La Procura contesta – sempre a vario titolo – di aver provocato o aggravato il dissesto finanziario della società Parma Fc, attraverso falsificazioni contabili e illeciti in bilancio per garantire la continuità nonostante fosse ormai evidente – secondo l’accusa dal 2012 – il fallimento di fatto della società. Nei bilanci della società sarebbero stati omessi anche diversi costi sempre con l’obiettivo di far quadrare i conti. Nel mirino anche la cessione di diversi giocatori e le plusvalenze iscritte a bilancio senza che ci fosse l’effettiva copertura finanziaria. Tra il 2010 e il 2014 le plusvalenze ammonterebbero a ben 89 milioni di euro. In particolare le indagini hanno riguardato le cessioni di Parolo alla Lazio e di Paletta al Milan a prezzi di “saldo”, ovvero ritenuti ben inferiori al reale valore.

Sotto indagine anche la cessione del marchio societario del Parma Fc, ritenuto dall’accusa soltanto una manovra a fini di bilancio. E nel calderone è finita anche una firma falsa del legale rappresentante della Erreà, grazie alla quale il Parma Fc avrebbe ottenuto credito da una banca tedesca. A tre anni di distanza da quel marzo 2015, quando una doccia gelata ha spento i sogni di un’intera città, i nodi arrivano al pettine. E’ ancora presto per le sentenze, ma in Procura sono tante le carte sulla vicenda.

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