Carosino (Potere al Popolo): TiBre, opera inutile e dannosa

Carosino (Potere al Popolo): TiBre, opera inutile e dannosa

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Un’opera non soltanto inutile ma anche gravemente dannosa, i cui costi economici e ambientali sono come sempre a carico dei cittadini, mentre degli utili godono i soliti noti“. Così Stefano Carosino, candidato di Potere al Popolo alla Camera nel collegio uninominale di Fidenza, parla dell’autostrada Ti-Bre, i cui cantieri sono aperti in provincia di Parma

Il ministro Delrio ne parla come il “segno di un’Italia che si rimette in moto”. Ma per andare dove? – si chiede ancora Carosino – Verso la devastazione di aziende e terreni agricoli dove si producono eccellenze alimentari famose nel mondo. Verso la distruzione di due aree naturali protette a livello europeo. Verso ulteriori volumi di traffico su gomma in una delle zone più inquinate al mondo. E, come al solito, verso gli affari di pochi a danno e a spese di tutti. Tutto ciò mentre la pianura è sempre più soggetta ad alluvioni, la montagna frana e le strade provinciali sono un colabrodo”.

Eppure, quello della tutela ambientale contro la devastazione in nome del profitto di pochi, è una questione di buon senso che dovrebe mettere tutti d’accordo, un tema centrale su cui tutte le compagini politiche dovrebbero investire. Invece, assistiamo a una sostanziale omologazione fra centrodestra e centrosinistra: ma se continui a sprecare risorse pubbliche per il solo vantaggio della grandi imprese, poi non ti puoi lamentare della sfiducia nella politica e che a votare siamo sempre meno“, sottolinea il candidato di Potere al Popolo, che “vuole invertire radicalmente questa rotta. Crediamo in una pianficazione democratica, partecipata e trasparente del territorio, nella quale i cittadini, la salute e la salvaguardia dell’ambiente abbiano un ruolo centrale. Ci battiamo perché i fiumi di denaro pubblico destinati alle Grandi Opere siano spostati, invece, per la messa in sicurezza sismica e idrogeologica dei territori e per un trasporto sostenibile, soprattutto in risposta alle esigenze di mobilità delle fasce meno ricche”.

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