Cure ad immigrati irregolari, ospedale di Parma ha speso 2,5 milioni in...

Cure ad immigrati irregolari, ospedale di Parma ha speso 2,5 milioni in meno di 3 anni

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Alan Fabbri (Lega)

L’Azienda ospedaliera di Parma ha speso oltre 1 milione di euro nel 2015, più di 870mila euro nel 2016 e 588mila euro nei primi 10 mesi del 2017 (dato comunque non definitivo) per curare stranieri senza permesso di soggiorno. Dal Ministero della Salute, però, per il 2016 sono arrivati soltanto 332mila euro di contributo per la spesa. Meno della metà. E nel 2017 le cose non andranno meglio. A coprire la spesa, quindi, saranno la Regione Emilia Romagna e i suoi cittadini. Questa, in sintesi, la denuncia di Alan Fabbri, capogruppo della Lega Nord in Assemblea legislativa, che fa il punto su tutte le aziende sanitarie della regione lamentando una situazione da profondo rosso.

I clandestini ci sono costati 4 milioni di euro in soli 10 mesi. Il ministero ne rifonde la metà, il resto chi ce lo mette? Saranno ancora i cittadini a pagare con i tagli alla sanità, che impoveriscono gli ospedali delle zone più disagiate?”, chiede Alan Fabbri dopo che il gruppo assembleare Lega Nord, a firma di tutti i consiglieri, compreso il parmigiano Fabio Rainieri, ha depositato una interrogazione per sapere attraverso quali fondi verranno coperte le spese sostenute nei primi 10 mesi del 2017, dalle Asl dell’Emilia Romagna, per la risposta sanitaria alle esigenze dei cittadini irregolari che hanno avuto accesso alle cure.

Dal 2015 ad oggi le aziende sanitarie dell’Emilia Romagna hanno speso quasi 20 milioni di euro per assistere cittadini presenti sul territorio senza permesso di soggiorno – continua il capogruppo della Lega in Regione -. Parliamo di irregolari non inseriti nel sistema di accoglienza che spesso vivono ai margini della società in situazioni di illegalità e che, comunque per legge, ricevono assistenza e cure negli ospedali italiani”. A preoccupare i leghisti è che le spese vengono anticipate dalle Aziende sanitarie, già in grave difficoltà, e poi rimborsate solo in parte dal ministero della Sanità. Tra il 2015 e il 2016 a fronte di 15,8 milioni spesi ne risultano rientrati appena 8,7 (poco più della metà) e per il 2017, la storia rischia di ripetersi.

Nei primi 10 mesi del 2017 la nostra Regione ha speso più di 4 milioni di euro per prestare assistenza medica gratuita ai clandestini, per ricoveri, visite specialistiche e di pronto soccorso”, spiega ancora il capogruppo. “E’ vero che vero che a norma di legge ai cittadini stranieri presenti sul territorio italiano, anche se irregolari, sono assicurate le cure, ma queste non possono e non devono avere un impatto negativo sui conti del sistema sanitario regionale, già alle prese con tagli strutturali”. Per il 2017, per esempio, per le Asl della regione già si prevede uno scoperto da almeno 2 milioni di euro. “Proprio a copertura delle spese sanitarie per gli irregolari il Fondo sanitario nazionale ha assegnato, per l’anno appena concluso, fondi per 2,7 milioni di euro alla Regione Emilia-Romagna, a fronte, però, di spese già rendicontate dalle Asl di oltre 4 milioni”. E il dato è parziale perché riferito ai primi 10 mesi del 2017.

Il gruppo Lega Nord, con una interrogazione, chiede quindi alla Giunta del presidente Stefano Bonaccini di sapere “a quanto ammonti la spesa complessiva per l’assistenza sanitaria prestata ai clandestini nell’intero 2017”, se “la Giunta intenda sollecitare il ministero della Salute affinché, per il 2017, incrementi la quota per la copertura dei costi” e, soprattutto “nel caso in cui la quota del Fondo sanitario nazionale destinata all’Emilia-Romagna rimasse invariata, da quali capitoli di spesa la Giunta intenda attingere per coprire il disavanzo creato dai costi già sostenuti della Aziende sanitarie locale”.

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