Furti in alloggio: in manette banda di albanesi

Furti in alloggio: in manette banda di albanesi

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E’ evaso dall’abitazione della sorella a Salsomaggiore Terme, luogo in cui avrebbe dovuto scontare una pena agli arresti domiciliari, ma ha continuato a pubblicare foto su Facebook e a farsi i selfie in vari luoghi, nonostante si fosse reso irreperibile dopo l’evasione, avvenuta il 27 settembre del 2017.

Un 46enne, Dedgjonaj Mirgen,  è stato arrestato dai poliziotti della Squadra Mobile di Parma che, insieme ai colleghi della Questura di Forlì, hanno portato a termine un’operazione contro i furti in abitazione che ha permesso di assicurare alla giustizia tre persone, oltre al 46enne anche un 21enne Hoxha Elis e un 22enne, Zefi Ndue, pregiudicato per piccoli furti e reati legati all’ immigrazione, entrambi irregolari sul territorio, e di recuperare il bottino di numerosi furti in appartamento.

Le indagini sono partite in seguito ad un furto effettuato il 10 ottobre del 2017 all’interno di un appartamento a Forlì: durante il sopralluogo effettuato dagli uomini della Squadra Mobile di Forlì sono emersi elementi che facevano pensare al coinvolgimento del 46enne che però avrebbe dovuto trovarsi agli arrresti domiciliari in provincia di Parma, a Salsomaggiore Terme.

I colleghi di Parma hanno così accertato che l’uomo era evaso dalla casa della sorella già dal 27 settembre e si era reso irreperibile sul territorio nazionale. Le minuziose indagini hanno portato alla rilevazione di alcuni elementi utili per localizzare la presenza del 46enne: il 24 novembre inoltre il Tribunale di Milano ha emesso un ordine di cattura nei suoi confronti, poichè è diventata definitiva la condanna a 6 anni e 9 mesi di reclusione per alcuni reati contro il patrimonio commessi nel 2014 in provincia di Milano.

Le indagini si sono fatte più scrupolese e si sono anche avvalse della tecnica dell’Open Source Intelligence, ossia fonti aperte di informazione che permettono di raccogliere notizie sulla vita delle persone proprio grazie alla loro inconsapevole pubblicazione o diffusione di notizie sulla vita privata.

Analizzando i social network, che il 46enne utilizzava nonostante si fosse reso irreperibile e su di lui pesasse un ordine di cattura, gli investigatori sono riusciti a ricostruire i legami di amicizia e di parentela e ad individuare un appartamento a Parma, all’interno del quale era ipotizzabile che il latitante potesse trovare ospitalità.

All’alba di venerdì 22 dicembre i poliziotti hanno fatto irruzione all’interno della casa, che si trova nella zona della Ghiaia: all’interno dell’abitazione c’era sia il 46enne che gli altri due complici.

Il 46enne è stato arrestato sia per l’ordine di cattura proveniente da Milano sia per la misura cautelare emessa dal tribunale di Rimini per l’evasione dai domiciliari.

I poliziotti sono riusciti ad individuare una foto con il ricercato e altri due soggetti, postata su Facebook e probabilmente scattata a Parma. Gli agenti, lavorando sugli altri due volti, sono così riusciti attraverso la fidanzata di uno dei due, anch’ella nota nel mondo dello spaccio a Parma, ad individuare una casa del centro storico della città emiliana.

 

 

 

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